Il “Grande Fratello” del web e dei social rende però tutto complicato, praticamente impossibile. Siamo tutti, nessuno escluso, attori, protagonisti e comparse anche quando e se non lo vogliamo.Non c’è difesa, si possono limitare i danni solo attraverso il buonsenso dei singoli individui, nulla di più. In 17 anni e mezzo di partecipazione al Sei Nazioni, l’Italia ha subito sabato contro l’Irlanda la sconfitta più pesante di sempre. Già il debutto con il Galles era stato deprimente. Il punto è questo: pur ammettendo il divario storico che ci separa da tutti i nostri avversari, è inaccettabile la mancanzadi competitività. Passano gli anni e, invece di crescere, il nostro livello tecnico è addirittura peggiorato. Quanto potrà durare ancora l’effetto “festa” del rugby ? Il pericolo che in assenza di risultati l’entusiasmo del pubblico dell’Olimpico e il buonismo della critica possa svanire non va escluso.
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