«Cosa cambierei nel calcio? Modificherei il progetto giovani, portando i ragazzi professionisti nelle scuole come negli Stati Uniti per seguirli e fare un percorso scolastico con i bambini -ha spiegato Balzaretti-. Poi cambierei la mentalità del calcio moderno, in cui è legato tutto alla vittoria o alla sconfitta. La vittoria deve arrivare dopo un processo di crescita, non si deve vincere a tutti i costi».
Sull'avversario più forte mai affrontato, il difensore ha aggiunto: «Non lo so, ormai ce ne sono tanti. L'avversario che mi ha fatto soffrire di più? Lichtsteiner. Il più spiritoso forse è Pazzini, la
battuta qualche volta scappa. La cosa più bella che mi ha dato il calcio è difficile da dire, perché mi ha dato tanto anche nella vita privata. Chi porterei a vedere un balletto? De Sanctis, è già talmente pronto...».
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