Genoa-Juventus 0-1, Roma a -17
La magia di Pirlo vale lo scudetto

Genoa-Juventus 0-1, Roma a -17 La magia di Pirlo vale lo scudetto
di Luca Pasquaretta
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Domenica 16 Marzo 2014, 20:19 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 14:18

Due magie da scudetto. Una punizione di Pirlo in zona Cesarini e un rigore parato Buffon. E’ la dura legge del gol e dei top player. Una volta si diceva che certi portieri valevano 10/15 punti. Gigi ha dimostrato di essere ancora uno di quelli. Se la Juve ha vinto deve ringraziare il suo numero uno. Nella notte in cui ha eguagliato Zoff (476 presenze in bianconero) ci ha messo i guantoni, respingendo un rigore di Calaiò, blindando la porta fino a quella meravigliosa parabola di Pirlo, che ha tolto le castagne dal fuoco, ha fatto classifica (75 punti in 28 partite) e morale in una serata difficile, dove i bianconeri hanno arrancato, sofferto.

Il Genoa avrebbe meritato sorte migliore. Mazzoleni ci ha messo del suo, sbagliando quasi tutto (ha visto bene solo il tocco di mano di Vidal sul rigore). Conte non è stato da meno. Avrebbe potuto risparmiare minuti e sofferenza ad alcuni titolarissimi apparsi stanchi, un po’ sulle gambe. Gli è andata bene. Pirlo e Buffon gli hanno tolto le castagne dal fuoco.

Acciacchi ed acciacchini prima del fischio d’inizio di Mazzoleni hanno cambiato i piani del tecnico leccese, costretto a mescolare gli uomini, non il modulo: 3-5-2. Stesso schema scelto dall’ex Gasperini. Genoa prudente, come la Juve, meno intraprendente, seppur padrona del gioco. I duellanti al gong si sono annusati, pigri, e all’emozione del morso letale, hanno privilegiato l’agio della gestione oculata, in attesa che qualcosa o qualcuno offrisse un episodio con cui sfamarsi. Pressing e fisicità hanno limitato lo spettacolo. Nedved, insultato dai tifosi genoani dopo l’ammonizione a Sturaro, è stato costretto a lasciare la tribuna. Dopo mezz’ora è venuta fuori la Juve, che si è vista annullare due gol per fuorigioco. Il primo era dubbio, sul secondo sempre Osvaldo invece era abbondantemente in linea. La valutazione dell’assistente non è stata corretta.

Come quella di Mazzoleni quando Lichtsteiner tocca in area Bertolacci, mentre stava colpendo di testa. Nella ripresa in canovaccio non è mutato. Stessa musica: i rossoblù l’hanno messa sulla battaglia. E’ servito il miglior Buffon per evitare il peggio. Da applausi la parata su Bertolacci e il rigore respinto sul tiro di Calaiò, appena entrato. Si rivede Quagliarella (ai margini del progetto), che si procura una punizione dal limite. Mancavano una manciata di minuti. Sulla sfera Pirlo. Palla sopra la barriera che s’infila all’incrocio. Uno a zero. Ha vinto il più forte, non il migliore. Nel calcio funziona così.

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