Inter, Icardi con Wanda Nara da Chiambretti «Voglio rimanere fino al termine del contratto»

Inter, Icardi con Wanda Nara da Chiambretti «Voglio rimanere fino al termine del contratto»
di Salvatore Riggio
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Venerdì 20 Febbraio 2015, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 21:38

Mauro Icardi vuole sempre essere protagonista e lo è anche durante la registrazione della trasmissione di Piero Chiambretti “Grand Hotel Chiambretti”, tra poche ore in onda su Canale 5 in seconda serata. L'attaccante dell'Inter non spaventa i tifosi: «Ho 5 anni di contratto. Me ne mancano 3. Penso che rimarrò qui fino alla fine del contratto», ha spiegato. E quando Chiambretti lo incalza («Ma in Inghilterra ti darebbero 3 milioni a stagione e non gli 800mila euro che prendi qui all'Inter») lui sorride e non si fa sorprendere: «Ma se mi vogliono in Inghilterra, devono pagare l'Inter». Poi va giù con una battuta: «Se l'Inter ha il braccino corto o il procuratore è poco sveglio? Probabile». E via sorrisi e applausi.

LA CARRIERA.

Dall'Argentina alle Canarie per arrivare al Barcellona e proseguire alla Sampdoria: «Ero molto giovane e ho scelto un'altra strada. Ho deciso di andare alla Samp perché facevano un calcio come volevo io. A Barcellona sono tutti bassi e giocano palla a terra. Messi? L'ho conosciuto a Barcellona. Perché vomita spesso? Lo stress per essere il numero uno. Tra lui e Cristiano Ronaldo, scelgo Messi. Come è il calcio italiano? Qui si gioca più sul fisico, in Spagna più con la palla. A giocare a calcio gli italiani sono scarsi, a pressare e dare botte invece sono bravi. Dicono ci siano troppi stranieri in Italia? Se i giocatori di colore sono bravi, è giusto così e vale anche per i sudamericani come me. Però, è vero che se ce ne sono troppi, i giovani italiani faticano a debuttare».

CHIARIMENTI. C'è spazio anche per parlare del litigio con la Curva Nord a Reggio Emilia, al termine del match contro il Sassuolo: «Mi ero arrabbiato perché c'era un bambino e i pantaloncini li ho dati a lui. Noi per loro siamo un esempio. Poi c'è stato un faccia a faccia con uno della Curva. Un faccia a faccia molto duro, ma abbiamo capito che eravamo un po' nervosi. La settimana dopo non ho esultato? Ci sono tanti motivi. Non solo per quello che era successo, anche se ero ancora in po' arrabbiato. Ma ci siamo visti nel parcheggio ed è finita lì». Ma sul curriculum di Icardi c'è anche il litigio del 6 gennaio con Osvaldo durante la gara contro la Juventus a Torino. «Sono sempre il protagonista. Cosa è successo nello spogliatoio? Non sono entrato. Non so niente. L'indomani io e Osvaldo ci siamo visti ad Appiano e lui era un po' nervoso».

VITA PRIVATA. In studio arriva anche Wanda Nara, ex moglie di Maxi Lopez («Ha siglato una doppietta in Europa League? Non me ne frega niente», le parole del nerazzurro), sua consorte e madre di sua figlia Francesca: «Maxi si è infastidito quando i nostri figli hanno indossato la maglia di Mauro? I bambini vanno a tutte le partite e mangiano grazie all'Inter. I bambini crescono e scelgono la loro strada. Da madre, devo aiutarli nelle scelte». E sulla mancata stretta di mano, Nara ha aggiunto: «I giocatori devono sempre dare l'esempio. Maxi Lopez avrebbe dovuta dargliela. Anche perché una settimana prima ha salutato Mauro a casa al compleanno del figlio». Chiude Icardi: «Maradona dice che sono un traditore? Non me ne frega niente. Io faccio la mia vita e sono felice con Wanda. Alla fine dei miei giorni preferirò essere entrato nella storia o passare alla cassa? Se posso, tutti e due. Se faccio la storia, ho tanta cassa».

FERRERO SHOW. È stato anche il turno di Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria. «Se Eto'o è un affare o una fregatura? Sta nel mezzo. Non lo devo commentare. Eto'o è Eto'o. Mourinho dice che è vecchio? Non lo so. Non abbiamo ancora capito. Forse ne ha 23».