PALERMO - Gli si è sempre chiesto di "decidere" le partite, perché con quella qualità non può fare altro. Dopo anni a corrente alternata, questa sembra, almeno per Miralem Pjanic, l'annata di grazia. Ne siamo sicuri? Primo indizio: rete della vittoria contro la Juventus, punizione dell'uno a zero. Partita sbloccata e indirizzata verso il canale giusto.
Secondo indizio: rete che inchioda la partita contro il Carpi, sempre dalla stessa mattonella. Gol del due a zero, giochi chiusi, spazio al divertimento, la partita conto il povero Carpi finirà 5-1.
Ed eccoci a Palermo, dopo i due indizi arriviamo alla prova che forse questa è la stagione giusta per la consacrazione di questo giocatore, sempre molto discusso, con la maglia della Roma, che indossa da cinque anni, ovvero da quando sono arrivati gli americani: due minuti di gioco, uno a zero, rete di Mire, appunto. La prima su azione. Il bosniaco avvia la manovra e la conclude dopo una doppia triangolazione con Florenzi.
Mire il pianista ora sta diventando un vero e proprio direttore d'orchestra, che si "permette" pure un assist involontario per la rete del raddoppio: un favore ricambiato a Florenzi, solo che Ale, nell'azione precedente, voleva ridargliela sul serio, lui aveva tirato in porta ma la palla si era accartocciata sui piedi migliori del compagno. Succede. Ai pianisti o anche ai direttori d'orchestra. Non a caso, questo, è il miglior inizio di campionato per Mire, che ora ha toccato quota venti gol da quando è in Italia nelle sue in 132 presenze (nelle ultime 5 gare in campionato ha realizzato tutti e tre i suoi gol e servito 3 assist vincenti).