L'arrivo in Serie A. «Fosse stato per me sarei tornato in patria dopo pochi mesi, fortunatamente è stato fondamentale mio fratello, che mi ha convinto a rimanere, quindi è anche grazie a lui se oggi sono a Roma».
Totti. «A 38 anni fa ancora la differenza, per me è un piacere giocare insieme a lui. È un ragazzo semplice, umile e sempre molto rilassato».
La Nazionale. «Non avevo mai avuto una vera opportunità. Ora l’ho avuta e l’ho sfruttata. Il peccato è che la gente dica “Era contro Andorra”. Ma è sempre più difficile giocare contro una squadra che si difende. Non ho capito perché non sono stato chiamato per i Mondiali, ora spero di restare nel gruppo e di partecipare ai prossimi Europei o ai prossimi Mondiali».
I tatuaggi. «Ho il mio nome e cognome in cinese, ho anche delle date importanti della mia carriera e della mia vita. Il mio corpo è coperto di cose personali e di cose che amo».
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