Garcia non può certo esultare per il primo punto preso, dopo tre sconfitte, contro la Juve in campionato. Perché questo 1 a 1 non serve a niente. La capolista rimane a più 9 e viaggia tranquilla verso il quarto titolo consecutivo. La Roma, avendo perso la gara all'andata, dovrebbe rimontare addirittura 10 punti per sfilare alla rivale di sempre lo scudetto. Con 13 gare e 39 punti a disposizione il compito è da definire quantomeno proibitivo.
STRISCIA FATALE
Non è l'ultimo della raffica di 7 pareggi in 8 gare a incidere sulla classifica.
GAP EVIDENTE
La Juve resta migliore. Anche senza Pirlo, infortunato e quindi a casa, e Pogba, non al meglio e solo iin panchina. Pereira ha il passo del contropiedista e, insieme con Vidal, Marchisio e i due esterni Lichtsteiner ed Evra, va a ribaltare ogni azione. Il primo tempo i bianconeri aspettano con umiltà, nella ripresa si alzano e vanno in pressing per vincere e prendersi il titolo in anctipo. Non ci riescono per la deconcentrazione con cui affrontano la mezz'ora finale. Soffrono con l'uomo in più: con conte non sarebbe mai successo. La Roma, 11 punti in meno di un anno fa, non si fa umiliare davanti al proprio pubblico. Reagisce con orgoglio e almeno difende il seconmdo posto: è a più 4 sul Napoli terzo. Se avesse avuto il centravanti, sarebbe stata più efficace in attacco. Doumbia e Ibarbo, rinforzi invernali, non sono però a disposizione di Garcia. Infortunati e quindi inutili. Chissà perché sono stati presi.