«È un bel segnale - ha sottolineato il numero uno dello sport italiano a margine della Giunta Nazionale -. È un pochino come quando si confiscano i beni alla mafia». Un'idea che trova sponda anche in Riccardo Montolivo che parla di« provocazione, di un'idea interessante anche se quello del razzismo è un problema culturale, quindi difficile da risolvere in poco tempo», spiega il centrocampista della nazionale a proposito dell'iniziativa lanciata dal quotidiano Tuttosport.
Montolivo e la Nazionale e i bambini negli stadi
«Non solo in curva ma in ogni settore dello stadio ci sono persone che non si comportano da tifosi e non vanno definiti tali - ha aggiunto Montolivo da Coverciano - Lo sfottò deve esserci, fa parte del colore del calcio ma il confine con la discriminazione è assai labile, vanno messe regole ben chiare anche se il problema non si risolve così, bisogna partire dalla base. Personalmente poi ho sempre fatto il tifo pro e mai contro cercando di non insultare gli avversari. Se alcune curve sono in mano alla criminalità organizzata? Non sono in grado di saperlo - ha concluso Montolivo - Giudicando da fuori però non sembra che sia così».
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