Largo alle camioniste, alle magazziniere e alle responsabili della progettazione dei complicatissimi software da applicare alla movimentazione delle merci. Il settore della logistica, finora uno dei più resistenti ad aprirsi culturalmente a figure femminili, da qualche anno in qua, ha avviato una rivoluzione silenziosa, tanto emblematica quanto importante, sbriciolando progressivamente tanti stereotipi legati al genere.
L'AUSPICIO
«Serve senza dubbio un cambiamento culturale a favore delle donne ma anche a vantaggio delle aziende di logistica. Già oggi in Italia, lo dicono i dati nazionali, si contano 14 mila driver alla guida di mezzi anche pesanti» spiega Federico Pozzi Chiesa a capo della Italmondo SpA, da oltre 65 anni tra i leader del settore dei servizi logistici italiani ed internazionali. Al suo interno le donne superano il 40 per cento della forza lavoro nei vari comparti aziendali: dall'amministrazione, alla progettazione, dalla movimentazione, alla pianificazione. Al di la dei singoli casi virtuosi, le indagini testimoniano il cammino in corso e il superamento dei tradizionali ostacoli. Un tempo si pensava che le donne non fossero adatte ai lavori manuali e pesanti, oppure poco disponibili a lavorare su turni o a viaggiare alla guida di mezzi. Naturalmente tanti cliché erano legati anche al fatto che sulle donne gravava l'esclusiva della responsabilità della cura dei figli e della casa. Con l'avvio in Europa di politiche orientate ad abbattere i gap di genere anche i comparti più maschili si stanno trasformando. «Oggi è facile incontrare figure di riferimento femminili che fanno planning per i trasporti, hanno in mano la progettazione, la parte legata all'approfondimento dei software che vengono studiati ad hoc, inoltre svolgono il cosiddetto ruolo di academy, il che significa che non sono più solo gli uomini a consolidare lo sviluppo del capitale umano, a mantenere il patrimonio di conoscenze aziendali o a tramandare le diverse professionalità, potenziando gli ambiti relazionali e comportamentali» sottolinea Federico Pozzi Chiesa.
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