Autismo, condannata la Asl di Pescara: «Terapie obbligatorie anche in carenza di budget»

Autismo, condannata la Asl di Pescara: «Terapie obbligatorie anche in carenza di budget»
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Venerdì 3 Maggio 2024, 08:28

Le terapie per disturbi dello spettro autistico vanno garantite a tutti. In qualsiasi caso, anche se le risorse economiche a disposizione sono terminate. Col pronunciamento del 29 aprile, il secondo dopo quello del 30 marzo, il Tribunale di Pescara ha ordinato alla Asl di erogare gli interventi prescritti per un bambino autistico, oltre che alla condanna del pagamento delle spese legali. L'ultimo pronunciamento, emesso dal giudice Andrea Pullini, ribadisce ancora una volta con estrema chiarezza il diritto alle prestazioni e la responsabilità diretta della Asl di competenza. Si tratta di un'ordinanza d'urgenza (ex articolo 700) e dunque provvisoriamente esecutiva. Per questo, la Asl di Pescara dovrà garantire al minore interessato quattro terapie a settimana in strutture specializzate convenzionate. Nel caso specifico, si legge nell'ordinanza del giudice, le strutture della Asl avevano attestato la necessità del trattamento, ma queste non sono mai partite. A nulla sono valse le motivazioni della Asl, difesa dall'avvocato Antonucci Vincenzo, che ripropongono le stesse giustificazioni del precedente ricorso. La battaglia è stata portata avanti dall'associazione Autismo Abruzzo onlus per tramite del proprio legale di fiducia l'avvocato e volontario Gianni Legnini. «Il budget messo a disposizione annualmente dalla Regione Abruzzo per i disabili non riesce a soddisfare tutte le esigenze spiega Legnini - Per questo motivo tante famiglie sono costrette a rinunciare alle terapie». La salute, però, è un diritto fondamentale riconosciuto dall'Unione europea. Mentre una sentenza della Corte costituzionale vuole il diritto alla salute superiore al pareggio di bilancio, dietro il quale provano a trincerarsi le Asl. «Ad oggi prosegue l'avvocato Gianni Legnini questo è il 133esimo vinto nei vari Tribunali abruzzesi. Non solo. La nostra esperienza e disponibilità gratuita è stata offerta anche a famiglie delle regioni limitrofe».

Grazie ad una normativa nazionale e regionale ben articolata è oggi possibile affermare il diritto alle cure e abbattere le liste di attesa. Le informazioni sulle liste di attesa vengono richieste dalla Regione e trasmesse dalle Asl ma di fatto le assegnazioni di risorse per il trattamento di questa particolare condizione sono ferme agli importi spesi nel 2021. Per questo motivo, al momento attuale, il ricorso al Giudice per l'affermazione di tali diritti è ancora l'unica soluzione. «Sarebbe opportuno riporta la nota dell'associazione Autismo Abruzzo - che per l'affermazione di un diritto sancito dalla Costituzione e dalle leggi vigenti non sia necessario un iter legale e l'accesso ai tribunali. Con una minima pianificazione e un pizzico di attenzione si possono dare le giuste risposte e azzerare le liste di attesa».
Stefano Recanati
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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