SACILE - Il nostro bel Duomo non può essere considerato come una “discarica religiosa”, un luogo dove abbandonare quello che non ci serve più. È questo il forte e accorato appello che il parroco don Gianluigi Papa assieme ai sacerdoti della parrocchia del Duomo, dopo aver atteso invano nella speranza che il fenomeno si esaurisse, hanno lanciato attraverso il foglietto parrocchiale “Settimana Duomo” distribuito tra i fedeli. Il messaggio è rivolto a coloro che ormai da molti mesi scambiano il luogo di culto di San Nicola Vescovo per un deposito di oggetti di cui sbarazzarsi.
Dalle riviste alle piante secche, cosa si trova
Si può trovare di tutto a quanto sembra, dalle riviste alle immagini sacre, ai panettoni avanzati e riciclati dalle recenti tavole natalizie.
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L'appello del sacerdote
Da qui l’annuncio del sacerdote: «Per tutta la giornata di domenica, in collaborazione con la Caritas sacilese, abbiamo organizzato una raccolta di cibo davanti all’altare di San Nicolò, il Santo dei doni e copatrono della città, che l’associazione distribuirà alle famiglie bisognose». Il tentativo è di smaltire qualcosa di ciò che è ancora utilizzabile. Subito dopo le festività il fenomeno, al contrario di quanto si sperava, non si è arrestato. Anzi, è accaduto esattamente il contrario. La situazione è andata notevolmente peggiorando dopo il periodo natalizio, le persone hanno continuato a depositare i regali in eccedenza. «Pur cercando di leggere in questi gesti - aggiunge il parroco - la buona intenzione che anima i donatori “sicuri che a qualcuno servirà”, ma soprattutto convinti che è un peccato buttare via soprattutto il cibo, purtroppo – chiarisce don Gianluigi Papa -, la realtà è un’altra e cioè che la maggior parte di ciò che giorno dopo giorno viene accumulato dobbiamo buttarla nella spazzatura o portata in discarica perché avariata e nemmeno i poveri la vogliono!» A fronte di questa situazione che si protrae da oltre un anno e che anziché esaurirsi si è accentuata, dai sacerdoti parte un appello rivolto a coloro che da tempo abbandonano questi oggetti: «Per favore non riduciamo il nostro Duomo ad una discarica religiosa».