Latina, laavori a parco Falcone e Borsellino in ritardo: altolà del Comune alle ditte

L’ente chiede un nuovo cronoprogramma al consorzio, le scadenze previste dal Pnrr già incombono

Latina, laavori a parco Falcone e Borsellino in ritardo: altolà del Comune alle ditte
di Andrea Apruzzese
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Domenica 5 Maggio 2024, 06:00

Ora il Comune di Latina vuole avere tempi precisi dalla ditta e, se del caso, è pronto a effettuare valutazioni e prendere provvedimenti. Così, dopo mesi di segnalazioni di cittadini che si chiedevano perché non era possibile utilizzare il principale parco cittadino visto che nessuno ci stava lavorando, adesso l’ente locale ha deciso di muoversi.

Ma, va detto, eventuali provvedimenti da intraprendere potrebbero non essere semplici. La riqualificazione del Parco Falcone e Borsellino è uno dei progetti più rilevanti tra quelli finanziati con fondi Pnrr. Parliamo di lavori per ben 5,5 milioni di euro, un progetto che prevede una ristrutturazione totale o quasi dell’ampia area verde centralissima nel capoluogo. Il cantiere è stato aperto in pompa magna il 18 dicembre scorso, giorno del Natale della città. Ma in quasi cinque mesi non è stato fatto praticamente nulla, o quasi. Tanto che ora l’amministrazione sta per perdere la pazienza.

I TIMORI

Giovedì era previsto l’inoltro da parte del consorzio che sta operando i lavori, di un nuovo cronoprogramma, richiesto insistentemente dal Comune per avere il quadro preciso della situazione, in particolare dopo l’ingresso nel consorzio stesso di una nuova ditta, circostanza che in piazza del Popolo aveva fatto ben sperare. Ma il cronoprogramma aggiornato non è arrivato.

Intanto il tempo continua a scorrere. E le scadenze del Pnrr non ammettono errori. Vediamo i numeri in dettaglio: il cronoprogramma originario prevede 400 giorni di lavori a partire dall’8 gennaio. Siamo quasi all’8 maggio, quindi sono 4 mesi, ovvero 120 giorni. Ergo, siamo quasi a un terzo del cronoprogramma. E entro il mese di settembre deve essere coperto il primo 30% dei lavori previsti. Al momento, il consorzio ha operato tutta la scarificazione dell’intero asfalto presente sulle vie interne del Parco, e predisposto la posa dei pozzetti.

Per dare l’idea dei tempi va detto che i pozzetti e la relativa predisposizione a terra risalgono a settimane fa e da allona nessuno si è più visto.

In tutto, in questi mesi, le giornate effettive di lavoro sono state una manciata e il Comune comincia ad avere gli stessi dubbi che i cittadini nutrono da mesi.

GLI INTERVENTI

I lavori da fare sono tantissimi. La realizzazione dei nuovi percorsi interni, ad esempio. O la nuova recinzione, opera ritenuta fondamentale per un futuro corretto utilizzo dell’area verde. Per non parlare della posa delle nuove alberature e della verifica della staticità di quelle storiche.

Altro passaggio importante sarà la realizzazione del sistema di videosorveglianza, anche questo un intervento fondamentale in chiave sicurezza.

Ma nulla di tutto ciò è stato fatto, neppure avviato. Insomma, una situazione da chiarire, al punto tale che la presidente della commissione Trasparenza, Floriana Coletta, ha convocato per giovedì prossimo una riunione ad hoc per verificare lo stato dei lavori.

I SOLLECITI

«Abbiamo fatto diversi solleciti al consorzio - esordisce l’assessore ai Lavori pubblici, Massimiliano Carnevale - ma a venerdì non risultava ancora arrivato il nuovo cronoprogramma, che abbiamo richiesto successivamente all’inserimento di una nuova ditta nel consorzio, una settimana fa. Noi stiamo sollecitando continuamente, per portare il consorzio a un lavoro quotidiano, e ci viene risposto che comunque l’organizzazione interna del cantiere è una loro competenza e che rispetteranno i tempi contrattualizzati».

«È chiaro - continua Carnevale - che è una situazione che non ci convince a pieno, quindi o ci sarà un cambio di passo nell’arco di qualche giorno, o assumeremo delle valutazioni. Comunque, fino a oggi non sono stati erogati pagamenti».

Valutazioni che però potrebbero non essere semplici: con una rescissione del contratto si rischierebbe di allungare ulteriormente i tempi e non rispettare le scadenze del Pnrr, tra nuova gara e procedure relative. Andrea Apruzzese

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