Dialoghi di moda e pluralità di voci in un format inedito che intende indagare il legame tra l’antico e il contemporaneo raccogliendo il valore inestimabile dell’heritage quale patrimonio culturale che attraversa i confini geografici, rileggendo iconografie e ispirazioni con la lente dell’attualità. Nasce così “Fashion & Antiquity”, laboratorio umanistico di riflessione inclusiva, in cui le tre istituzioni promotrici Museo Nazionale Romano, Sapienza Università di Roma e Naba, Nuova Accademia di Belle Arti ospitano, sino al prossimo primo dicembre, un’agenda ricca di attività formative, esposizioni, tavole rotonde e dibattiti che, in un confronto continuo con il mondo dell’archeologia, consentono a scrittori e studiosi di mettere a fuoco il tema principe della rassegna.
La rilettura delle collezioni e degli archivi museali
Con la curatela del docente Alessio de’ Navasques e Stéphane Verger, direttore del polo museale, il contributo scientifico di Romana Andò, al timone del corso di laurea magistrale in Fashion Studies dell’ateneo capitolino, e Colomba Leddi, Naba Fashion design area leader, letture e metodi differenti si alternano in un progetto che, assolutamente singolare nel suo genere, vuole offrire strumenti puntuali di decodificazione alle nuove generazioni ma non solo.
Workshop e installazioni con la partecipazione di studiosi e archeologi
Fino al 29 novembre, in scena tre workshop aperti agli studenti dell’Accademia e del Dipartimento universitario Saras (Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo), che coinvolgono le sedi di Palazzo Altemps, Palazzo Massimo alle Terme e Terme di Diocleziano. Uno stimolante esercizio in loco che, grazie alla guida degli insegnanti Judith Clark, Marco Pecorari e Jan-Jan Van Essche, coadiuvati dalle archeologhe e responsabili dei siti Chiara Giobbe e Agnese Pergola, darà vita a installazioni site-specific e mostre per presentare l’esito della ricerca al pubblico. Due le giornate nell’Aula Odeion del Museo dell’Arte classica della Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza per discutere della relazione tra abito, natura corporea e rappresentazione in un’agorà articolata in panel e conversazioni con esperti del settore. Spiccano, fra i tanti, i nomi di Alessandro Saggioro ed Emanuela Cristiani, Patrizia Calefato, Maria Luisa Frisa, Vittoria Caratozzolo, Gwen Grewal, Romeo Gigli e gli interventi di Clark, Donatella Barbieri e Irene Baldriga «spaziando dalla danza modernista e la liberazione del corpo, dal frammento a bassorilievo del Giudizio di Paride della collezione Boncompagni Ludovisi e della ricostruzione della parte mancante, all’arte di disporre il panneggio, nel dialogo tra la pittura rinascimentale italiana e quella fiamminga», spiega de’Navasques che, di recente, a Milano è stato nominato curatore di “10 Corso Como”.
Panel e dibattiti sul simbolismo e la sacralità della vestizione
Focus sul simbolismo, il significato degli ornamenti arcaici ma anche sull’importanza dell’analisi interdisciplinare, per valutare i cambiamenti come quello climatico, e la sacralità della vestizione con Luca Scarlini e Clara Tosi Pamphili che raccontano la centralità di figure iconiche e di rottura quali la danzatrice statunitense Isadora Duncan, nel rapporto con lo stilista di origini spagnole Mariano Fortuny, lo scenografo e pittore Fabrizio Clerici e l'artista Carmelo Bene, solo per citarne alcune. In “Fashion Remains”, invece, Pergola, Pecorari, Marco Galli e Francesca Coletti esplorano le possibili riattivazioni archivistiche tra fotografia e testimonianze tessili. Il simposio si chiude con il talk “Nuove metodologie di studio della moda” al quale partecipano Andò, Simona Segre Reinach, Alessandro Manzi e Silvia Mazzucotelli Salice per parlare dell’evoluzione del sistema didattico fra tecnologia, digitalizzazione e nuovi media. “Fashion & Antiquity” vanta il patrocinio dell’Assessorato ai Grandi Eventi di Roma Capitale e il supporto della dimora storica Palazzo delle Pietre con FraMmenti Club. Il concept e le grafiche sono stati ideati da Nico Fiore e Misia Bacci, allievi del Triennio in Graphic design e Art direction di Naba.