Mugello, Lorenzo «E' l'anno della Yamaha»,
Rossi: «Per il mondiale ci siamo io e Jorge»

Valentino Rossi sulpodio del Mugello
di Gianluigi GIannetti
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Domenica 31 Maggio 2015, 20:18 - Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 19:42
MUGELLO - La contraddizione è in termini. Alla terza vittoria di fila dopo i Gp di Spagna e Francia, Jorge Lorenzo non è in cima alla classifica mondiale e non è neppure il favorito reale al titolo iridato. I critici, considerano questa una fase positiva di un pilota tradizionalmente altalenante ne rendimento, gli ottimisti valutano le sue prestazioni come la spalla migliore al suo compagno di squadra Rossi, infine gli Hondisti, che non danno affatto pre spacciato Marquez.
Chi ha ragione? La Yamaha, questo è sicuro. «Credo che sia ancora presto per dire che continuerò a dominare così. Mancano ancora tantissime gare alla fine del Mondiale e sono sicuro che anche i nostri avversari miglioreranno. Cinque vittorie in sei gare della Yamaha però sicuramente vogliono dire qualcosa. Qui le Ducati sembravano poterci dare fastidio e Iannone era stato molto costante nel warm-up di questa mattina, ma oggi alle 14 le condizioni erano molto diverse e i tempi si sono alzati per tutti. Fortunatamente nel mio caso lo hanno fatto meno, perché all'inizio giravo anche sei decimi più forte degli altri e questa è stata la chiave che ha reso la gara più facile di quanto mi aspettassi». Fiducia nel mezzo, incondizionata. «Ora invece la Yamaha sembra una moto davvero completa e credo che abbiamo fatto un passettino avanti anche a livello di velocità di punta, quindi in queste condizioni è tutto un po' più semplice».

Per Jorge, Rossi ormai non è più un problema, anche se è presto per definirlo amico.«Valentino ha avuto un grande inizio di stagione, perché è stato l'unico ad essere sempre salito sul podio. Fortunatamente per me, Iannone oggi ha chiuso davanti a lui e quindi sono riuscito a recuperare 4 punti in più. Anche vincendo tre gare di fila comunque non è facile rimontare nei suoi confronti, perché sè sempre molto regolare. Ma sicuramente è molto meglio essere indietro solo di 6 punti rispetto ai 29 che c'erano tre Gp fa. A Barcellona però può succedere di tutto, quindi dobbiamo continuare a lavorare come abbiamo fatto qui per proseguire questa striscia positiva».

E poi Marquez? «Sono passate solamente sei gare e ne restano ancora dodici, quindi può succedere ancora di tutto: possiamo commettere degli errori noi e la Honda può migliorare la sua moto e fare una striscia di vittorie. Oggi ha dimostrato quanto vale recuperando da 13esimo a secondo in un paio di giri, quindi non dobbiamo smettere di considerarlo in corsa per il Mondiale».

Valentino, come ultimamente accade guarda e commenta sornione: «Tutti si aspettavano un Marquez molto forte e quasi imbattibile, perché lo scorso anno ha vinto dieci gare di fila ed ha dominato il Mondiale, quindi era impensabile che dopo sei gare fosse solo quinto nel Mondiale, staccato di 49 punti. In questo momento sembra che Jorge sia l'avversario da battere, anche perchè oggi ha avuto un problema tecnico anche Dovizioso, che era l'altro pericoloso per la classifica, ed ha perso dei punti importanti. Noi due della Yamaha abbiamo allungato, ma Jorge mi ha recuperato nove punti».