Valentino Rossi riapre il gas e impenna

Valentino Rossi riapre il gas e impenna
di Giorgio Ursicino
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Mercoledì 28 Ottobre 2015, 03:42 - Ultimo aggiornamento: 29 Ottobre, 09:19

ROMA - Operazione Valencia, altro che mission impossible. Certo non sarà facile, ma il Dottore non parte battuto. Che andasse in vacanza lasciando campo libero a Lorenzo non ci abbiamo creduto nemmeno un secondo, non sarebbe stato da lui. Soprattutto dopo le frasi acide di Jorge che ha chiesto la squalifica di Vale riportando a galla una rivalità mai sopita.
Come ha spiegato il presidente del Coni Malagò, rinunciare a combattere avrebbe solo inasprito le polemiche e dato soddisfazione a tutti quelli che tifano contro Valentino. Ieri è stato lo stesso Rossi a voltare pagina, a puntare i riflettori sulla Spagna. Dal tono del suo tweet è chiaro che gran parte dell'arrabbiatura è passata e, anche se la corsa al titolo si è fatta complicata, bisogna scendere in pista con animo sereno e approccio ottimistico per avere qualche speranza di coronare il grande sogno: dieci titoli mondiali, otto nella classe regina, l'ultimo alla tenera età di 36 anni compiuti. Un'impresa epica per la quale è lecito perdere anche le staffe. «Grazie per il fantastico supporto, leggervi mi ha aiutato a superare amarezza e incazzatura. Da oggi si lavora per Valencia», ha scritto il fenomeno ai suoi fan. Un lavoro duro perché, comunque vada, bisognerà risalire tutto il gruppone sperando che gli altri due spagnoli in sella alle Honda diano più fastidio possibile a Lorenzo. L'atmosfera va via via raffreddandosi e in Italia ormai sono tutti con Valentino. Il contatto proibito perde importanza, offuscato dalla gloriosa carriera di un pilota che ha dato al motociclismo come pochi altri.

LA DIFESA SPAGNOLA
Anche dalla penisola iberica i toni sono più pacati, eccetto che per la posizione dello sponsor Repsol, legato da un rapporto decennale con Honda e che ora minaccia il ritiro per il comportamento antisportivo di Rossi. Sul quale invece Javier Alonso, uno dei tre commissari della gara di Sepang, attutisce i toni: «Non ha dato un calcio, anche se la sua manovra è ingiustificabile». Alonso tira in ballo anche Marquez: «È vero non ha fatto nulla di proibito e per questo non lo abbiamo sanzionato, ma non abbiamo capito perché così tanto accanimento nella lotta per il terzo posto. Rossi ha reagito anche per questo». Il commissario esclude comportamenti violenti durante l'audizione: «Erano tesi, ma non ci sono state offese, non è vero che Valentino ha usato parole forti». Non è dello stesso parere il quotidiano sportivo Marca che racconta di un'aggressione del clan di Valentino al box Honda per chiedere spiegazioni a Marc. Che l'amore per il campione abbia cancellato l'errore lo conferma anche la dichiarazione del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: «Io tifo per Vale, è un fenomeno assoluto, l'altro se l'è cercata». Dalla parte di super Vale anche Andrea Iannone e questo è un fatto importante poiché l'italiano fra dieci giorni sarà in pista a Valencia e, se le cose andassero come in Australia, potrebbe togliere punti preziosi a Jorge.

«Nulla è perso - ha spiegato il pilota della Ducati - sappiamo tutti benissimo che Valentino è un fenomeno ed è capace di tutto.

Auguro a Rossi con tutto me stesso che possa coronare il suo sogno di vincere il decimo mondiale. Io ho un buon rapporto con tutti, farò la mia corsa cercando di arrivare il più avanti possibile. Bisogna sempre fare la propria gara...».