L'inizio/ 1961 nasce la barriera

L'inizio/ 1961 nasce la barriera
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Domenica 2 Novembre 2014, 05:46
Angelo Bolaffi
In principio c'è una data, il 9 novembre 1989. E un avvenimento, la caduta del Muro di Berlino. Quel giorno, nella città simbolo della Guerra fredda, in anticipo rispetto al calendario è finito il Novecento. La dissoluzione dell'ordine geopolitico uscito dalla Seconda guerra mondiale ha aperto un nuovo capitolo della storia europea. E al centro del Vecchio Continente è tornata la Germania.
Senza che fosse subito evidente questo avvenimento ha prodotto un effetto che poi sarebbe risultato il più dirompente: ha segnato, infatti, l'inizio del declino dell'architrave istituzionale della modernità. Se non proprio la fine, certo è stato l'annuncio del tramonto dello Stato-nazione. All'inizio di quella che i politologi definiscono l'età “post-vestfalica” c'è, dunque, la fine della Guerra fredda e della divisione del mondo in sfere d'influenza. E questo proprio a seguito della riunificazione della Germania, la nazione che di quella divisione era stata storicamente la principale responsabile e al tempo stesso la prima vittima. Quasi di soppiatto lo “spirito del mondo” era riapparso in terra tedesca – per questo si è parlato di “ritorno della storia” – sulla spinta dei cortei e delle proteste di quanti erano stati costretti a far da cavie all'esperimento del “socialismo in salsa prussiana”. Gli abitanti di quella che per quarant'anni si era vantata di essere la rappresentante ufficiale dell'altra Germania e che, invece, nel volgere di appena qualche mese sarebbe diventata solo la “ex Rdt”, affamati di libertà ma anche di migliori condizioni di vita materiale (con molto snobismo la cosa fu loro rimproverata da quanti avevano avuto la fortuna di vivere dalla parte giusta del Muro), attraversarono la frontiera.
RICONCILIAZIONE

È stata una rivoluzione pacifica e democratica, la prima della storia tedesca, quella che ha liquidato l'epoca della guerra fredda e ha segnato la conclusione del lungo cammino della Germania verso Occidente. Un cammino durato quasi due secoli. L'89 tedesco si è così ricongiunto all'89 francese mettendo fine allo scisma culturale tedesco provocato dalle guerre napoleoniche. Questo “ritorno dei tedeschi in occidente” iniziato alla fine della Seconda guerra mondiale sotto la guida di Adenauer costituisce la premessa storico-spirituale che ha reso possibile la riconciliazione di Francia e Germania e l'avvio del progetto europeista.
LE FRONTIERE

Per la verità alla vigilia di quella data fatale del 9 novembre in Europa nessuno aveva neppure lontanamente sospettato di vivere nell'imminenza di una grande trasformazione. La pace dei cinquant'anni in un'Europa (e in un mondo) dominati dall'equilibrio del terrore aveva diffuso la convinzione che fosse stato raggiunto un equilibrio tra le potenze in grado di durare in eterno. Del resto che la questione tedesca potesse tornare all'ordine del giorno era un'ipotesi che non veniva neppure lontanamente presa in considerazione perché giudicata geopoliticamente improponibile. Nikita Krusciov era stato chiarissimo: «La frontiera fra le due Germanie è una frontiera che è stata tracciata da una guerra e solo un'altra guerra potrebbe cambiarla». Sembrava che sotto il peso della memoria di una storia tragica le due Germanie avessero davvero deciso di darsi per sempre le spalle. Ancora nell'autunno del 1989 quando già c'erano state le prime manifestazioni di Lipsia, Dresda e Berlino a loro volta precedute da quelle molto più numerose di Budapest, Varsavia e Praga, l'ambasciatore sovietico Vladimir Semjonov rappresentante del suo paese a Berlino Est ad un giornalista che gli aveva chiesto una sua previsione sulla possibilità di una futura riunificazione tedesca aveva con cinica determinazione risposto: «Nessun uomo può sperare di diventare tanto vecchio» per vederla. E qualche mese prima, in gennaio, l'ultimo leader della Rdt Erich Honecker aveva senza ombra di dubbio dichiarato: «Il Muro ci sarà tra 50 ed anche tra 100 anni».
LA FESTA

Sappiamo com'è andata. L'anno successivo, il 3 nell'ottobre del 1990, una Germania in festa celebrava la sua riunificazione. Due anni dopo, l'8 dicembre del 1991, fu firmata la dichiarazione di dissoluzione dell'Unione Sovietica e a due settimane di distanza ammainata la bandiera sovietica che sventolava dal novembre del 1917 sopra il Cremlino. Ma la fine della divisione della Germania non ha soltanto dato inizio a un nuovo capitolo della storia europea, è stata anche all'origine di una grande trasformazione che ha riguardato il mondo intero, una trasformazione materiale e culturale, una vera e propria rivoluzione planetaria: la globalizzazione.
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