Padre Pio, morto a 85 anni il confratello Raimondo Aquino: chi era il sacerdote con la passione per l'Avellino

Il sacerdote era originario di Montefredane, piccolo paese della provincia di Avellino, ed era un grande tifoso dei "Lupi".

Padre Pio, morto a 85 anni il confratello Raimondo Aquino: chi era il "padre-lupo"
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Lunedì 26 Giugno 2023, 14:19

Si è spento all'età di 85 anni padre Raimondo Aquino, ex confratello di Padre Pio. Il sacerdote era originario di Montefredane, piccolo paese della provincia di Avellino, ma da anni viveva nel comune beneventano di Apice, da quando era stato nominato Superiore del convento francescano di Sant’Antonio. A diffondere la triste notizia è stata la Pro Loco di Montefredane

«Ha trascorso il grosso della sua bella esistenza, tutta declinata su un francescanesimo autentico, nel convento di Apice, che aveva reso civettuolo, funzionale e soprattutto aperto a tutti, nello spirito del fondatore - scrive la Pro loco del paese in provincia di Avellino sulla sua pagina Facebook - Montefredanese, orgoglioso delle sue radici, aveva conservato uno splendido rapporto con la sua gente e con una famiglia che lo ha sempre amato.

Arrivava col sorriso, e in forza della riconosciuta distanza da ogni agiatezza o privilegio che potesse derivare dalla sua condizione di presbitero, al cuore di tutti». 

Chi era padre Raimondo Aquino

Oltre che per la sua bontà d'animo, padre Raimondo era noto nelll'avellinese e nel beneventano perché legato a due grandi fedi: quella spirituale e quella calcistica. Era infatti un appassionato tifoso dell'Avellino, di cui seguiva quotidianamente le vicende sportive. I fedeli ricordano quando durante le processioni, negli anni d’oro dell’Avellino del commendatore Sibilia, il sacerdote portava sempre due oggetti con sé: in un rosario in una mano e una radiolina nell'altra, per seguire in diretta le partite della sua squadra del cuore.

Una passione "sempreverde", in tutti i sensi, quella di padre Raimondo per i "Lupi". Non a caso - come riporta IrpiniaOggi - qualcuno lo aveva soprannominato il "padre-lupo", in parte anche per il suo carattere all'apparenza duro e anche un po' rude, tipico della gente irpina, ma in fondo buono e generoso. 

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