K2-18b, il pianeta su cui potrebbe esserci vita: rilevato un gas che è prodotto soltanto dai viventi

Il pianeta è stato scoperto nel 2015

K2-18b, il pianeta su cui potrebbe esserci vita: rilevato un gas che è prodotto soltanto dai viventi
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Venerdì 26 Aprile 2024, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 11:52

Potrebbe essere sempre più vicina una scoperta sensazionale, in grado di cambiare del tutto la nostra visione dell'universo: la dimostrazione della presenza di vita al di fuori della Terra. Il pianeta K2-18b, situato a 120 anni luce di distanza nella costellazione del Leone, sembrerebbe essere un candidato molto promettente per quanto riguarda la ricerca di segni biologici extraterrestri. Nonostante il pianeta sia stato scoperto da quasi dieci anni, sono ancora in corso indagini che potrebbero rivelarsi davvero sorprendenti. In particolare, è la presenza di dimetil solfuro, rilevato l'anno scorso, ad aver scatenato l'eccitazione tra gli scienziati: un gas che è considerato essere «prodotto solo dalla vita». Oggi è prevista una nuova sessione di osservazioni, che potrebbe fornire le conferme necessarie.

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Il pianeta

Scoperto nel 2015, K2-18b ha attirato l'attenzione della comunità scientifica internazionale soprattutto dopo il 2019, quando fu rilevata la presenza di vapore acqueo nella sua atmosfera. Ulteriori osservazioni con il telescopio spaziale James Webb hanno rivelato tracce di anidride carbonica e metano, ma è stata la possibile presenza di dimetil solfuro a scatenare la curiosità e l'eccitazione della comunità scientifica internazionale. K2-18b è classificato come una super Terra, più grande del nostro pianeta ma significativamente più piccolo di giganti gassosi come Nettuno.

La sua dimensione e composizione suggeriscono un ambiente potenzialmente ricco di acqua, sebbene gli scienziati preferiscano rimanere cauti, vista la possibilità che tali oceani siano troppo caldi o persino costituiti da lava.

 

Il dimetil solfuro

Il DMS è un composto organico conosciuto sulla Terra per essere prodotto soltanto dalla vita. La sua esistenza, infatti, è imputabile principalmente alla degradazione del Dimetilsolfoniopropionato, un metabolita di alcune alghe marine, ma anche dalla trasformazione, a opera di alcuni batteri, del dimetilsolfossido. Non essendo conosciuti, al momento, processi geologici o chimici che possano generare DMS senza presenze biologiche, la sua rilevazione potrebbe essere la prova che K2-18b ospita qualche forma di vita.

La scoperta sconvolgente

La possibile presenza di questo composto fu suggerita per la prima volta durante le osservazioni iniziali del telescopio spaziale James Webb, ma solo con un grado di certezza del 50%. Il dottor Nikku Madhusudhan dell'Università di Cambridge, che ha condotto le ricerche, ha parlato di una scoperta sconvolgente: «È stato un vero shock» ha detto, rivelando di essere rimasto sveglio per notti intere.

Le conferme

La nuova sessione di osservazioni programmata per oggi con il James Webb durerà otto ore. Queste osservazioni mirano a confermare definitivamente la presenza di DMS, il che potrebbe segnare un momento storico nella ricerca di ambienti abitabili oltre il nostro sistema solare. Tuttavia, anche se le osservazioni saranno concluse oggi, l'analisi dei dati richiederà mesi di lavoro meticoloso prima di poter annunciare i risultati definitivi. Si prevede che l'esopianeta verrà studiato ulteriormente dal telescopio spaziale ARIEL, che verrà lanciato nel 2028. Il telescopio ARIEL, come il James Webb, sarà dotato di strumenti progettati per determinare la composizione delle atmosfere degli esopianeti.

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