Contador è ai saluti: corre l'ultima Vuelta

Contador è ai saluti: corre l'ultima Vuelta
di Gabriele De Bari
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Martedì 8 Agosto 2017, 11:00
Ha scelto un video su Instagram per lanciare i titoli di coda della luminosa carriera. Alberto Contador chiuderà con la Vuelta, che partirà il 19 agosto, a quasi 35 anni. Il campione di Pinto si è reso conto che è arrivato il momento di dire basta con le fatiche della bici. Forse l'ultimo deludente Tour ne ha anticipato i tempi ma la decisione era nell'aria. Lo spagnolo pensava di essere ancora competitivo ma si è reso conto che non ha più lo smalto e la forza degli anni migliori e non accetta l'idea di correre da comprimario. Non è nel suo stile, non fa parte della cultura di un campione semplice, schietto e vincente come lo spagnolo. Quindi, giusto scendere di bicicletta e pensare al futuro.
«La Vuelta sarà la mia ultima corsa, lo dico con il sorriso dopo averci pensato a lungo. Non credo ci sia una migliore gara per chiudere la mia avventura. Saranno tre settimane bellissime, spero di incontrare tanti tifosi che aspetterò e saluterò sulle strade. Ho vissuto annate bellissime, mi sono divertito e vinto, purtroppo arriva per tutti il momento di lasciare. Io lo farò senza rimpianti».

EL PISTOLERO
Contador è nato vicino Madrid e, dopo una breve esperienza come calciatore, grazie al fratello Francisco, salì in sella a 14 anni dimostrando subito di avere un importante talento. A 16 anni lasciò gli studi per dedicarsi completamente agli allenamenti, stimolato dai risultati e dalle qualità delle sue vittorie. Sin da ragazzo, ogni volta che tagliava il traguardo da vincitore, imitava il gesto del colpo di pistola e così, in gruppo, lo hanno chiamato El Pistolero.

LA REGOLARITÀ
Forte a cronometro e ottimo scalatore, ha costruito gran parte dei suoi trionfi sulla regolarità, tanto che ha vinto un Giro e un Tour senza conquistare una tappa. Caratteristica la sua andatura sui pedali, quando affrontava le grandi montagne, straordinarie sia l'agilità, dettata dai 62 chilogrammi, che la capacità di cambiare ritmo sulle pendenze più arcigne. Ha vissuto momenti di gloria assoluta e anche querelle scandite da feroci polemiche: con Armstrong e Andy Schleck al quale scattò in faccia su una salita quando il lussemburghese era alle prese con un salto di catena. Ma la sua carriera è stata anche condizionata da una pesante squalifica perché trovato positivo al clenbuterolo, nel giorno di riposo del Tour 2010. La difesa parlò di carne avariata mangiata a cena, ne nacque addirittura un caso. Però, le conseguenze furono pesantissime perché allo spagnolo vennero tolti i successi al Tour 2010 e al Giro 2011, assegnato al compianto Michele Scarponi.

NELL'OLIMPO
Nonostante queste vittorie cancellate il palmares di Contador resta tra i più prestigiosi nella storia del ciclismo: 2 Tour, 2 Giri, 3 Vuelta. E' tra i 5 campioni che hanno vinto tutti i 3 grandi Giri, insieme a Merckx, Anquetil, Hinault, Gimondi e Nibali. Alle Olimpiadi di Pechino mancò il bronzo nella cronometro per soli 8 secondi. E' stato il corridore simbolo delle corse a tappe, non uno specialista delle classiche nelle quali non ha mai primeggiato. Fino al mese scorso aveva caldeggiato l'idea di chiudere con il prossimo Giro d'Italia, una corsa che l'ha sempre stimolato, però ha deciso di salutare tutti in Spagna, dove è un divo. Vuole essere osannato, un'ultima volta, sul mitico e terribile Angliru, dove ha scritto pagine di ciclismo epico. Sposato con Macarena, appassionato di caccia e di animali, avrà tanto tempo libero per gli hobbies. Il suo scatto secco e il suo sorriso, timido e accattivante, ci mancheranno.