L'Astana vince il Giro virtual, a Ganna la crono finale. La corsa rosa ricorda Weylandt

L'Astana vince il Giro virtual, a Ganna la crono finale. La corsa rosa ricorda Weylandt
di Francesca Monzone
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Sabato 9 Maggio 2020, 21:49
 Filippo Ganna, con quella stessa maglia che avrebbe indossato alle Olimpiadi di Tokyo, ha conquistato oggi l’ultima tappa, 15,7 chilometri, della crono conclusiva dell’edizione 103 della corsa rosa. Un’edizione virtual del Giro, che per il momento ha preso il posto di quello, che tutti  vedremo ad ottobre. 
Il premio più ambito, la maglia rosa virtual, è andata l'Astana Pro Team che festeggia il successo nella prima edizione del Giro d'Italia Virtual. Il team kazako può finalmente indossare la maglia rosa, dopo aver guidato la classifica generale sin dalla prima tappa. Il Team Jumbo - Visma ha chiuso al secondo posto a 49'57", terza l’Androni Giocattoli - Sidermec a 1:01'25". 
Filippo Ganna ha vinto correndo sui suoi rulli con il tempo di 22'31", la tappa che sarebbe dovuta arrivare a Milano, segnando il miglior tempo individuale. Ganna e Jonathan Milan, insieme hanno scritto il miglior tempo complessivo nella tappa odierna, con 47'50", regalando il successo alla Nazionale Italiana. Secondo posto per la Vini Zabù KTM a 15" dagli azzurri, seguiti dalla Bahrain - McLaren a 20".
Nella Pink Race, la corsa dedicata alle donne, il successo di tappa è andato all'Astana Women's Team (tempo complessivo di 52'46") con Katia Ragusa che ha fatto il miglior tempo tra le donne (24'40") con Liliana Moreno. La Trek-Segafredo è seconda a 44", terza di giornata la Nazionale Italiana a 2'40".
La Trek-Segafredo, che oggi ha corso con Ellen Van Dijk e Letizia Paternoster, ha vinto la prima edizione della Pink Race davanti alla Nazionale italiana a 24'07" e all'Astana Women's Team a 1:00'12". Il Giro d’italia, quello vero, dovrebbe tornare ad ottobre, con partenza il 3 dal sud Italia.

La corsa rosa ricorda Wouter Weylandt
Un Giro d’Italia diverso quello che si è appena concluso, fatto a distanza e corso dalle case e dai giardini dei corridori, sopra dei rulli, simbolo di un isolamento forzato. La corsa rosa oggi doveva prendere il via dall’Ungheria, ma il coronavirus ha sospeso tutto e solo ora si iniziano a vedere possibilità per tornare alla normalità. Oggi però la corsa rosa e tutto il ciclismo tornano al 9 maggio del 2011, quando durante la terza tappa del Giro, il giovane Wouter Weylandt, morì in seguito ad una caduta sul Passo del Bocco, sulla strada che collega la Liguria all’Emilia Romagna. Weyland perse la vita picchiando la testa a terra e l’impegno dei soccorritori non bastò a salvargli la vita. Il giovane belga correva con la Leopard-Trek. Il suo pettorale era il numero 108, oggi quel numero non esiste più nella corsa rosa. RCS dopo quel tragico incidente decise di ritirare il numero 108 dalla corsa. Dal 2011 ogni anno corsa e corridori, dedicano un pensiero a Wouter Weyland, morto mentre faceva la cosa che più amava: correre con la sua bici.
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