Ok Pellegrini, Paredes e Dybala ma il volto nuovo della Roma targata De Rossi è certamente quello di Svilar. Una comparsa per due anni e mezzo, protagonista indiscusso negli ultimi 60 giorni. Portiere moderno, capace di giocare con i piedi ma con un retrogusto antico. Perché la parata che lo contraddistingue - quando sposta il peso sulla gamba sinistra e con la mano destra di richiamo va a deviare il pallone - riporta indietro ai portieri anni ‘80. I numeri gli sorridono: 6 clean sheet in 17 presenze stagionali (3 con De Rossi), lo stesso numero di Rui Patricio che però di gare ne ha giocate 24. E in Europa League è il terzo portiere con più parate (32) dietro a Lunev del Qarabag (44) e Vindahl dello Sparta Praga (36), entrambi eliminati. Tra queste 32, ci sono anche i due rigori parati al Feyenoord, non quello alla Fiorentina in campionato ma soprattutto la sensazione che possa essere il portiere del futuro giallorosso. Poi è chiaro, andrà rivisto il contratto (ora guadagna 700mila euro fino al 2027) e capire cosa dirà il mercato. Perché se a Trigoria vogliono goderselo, non va dimenticato come il club dovrà entro giugno fronteggiare il problema delle plusvalenze (una quarantina di milioni ad oggi, qualificazione alla prossima Champions esclusa, faceva trapelare Pinto prima dell’addio, cifra che il club non conferma) e Svilar in poco tempo ha attirato su di sé l’attenzione di diversi club europei (West Ham e Wolverhampton). Il futuro può attendere. anche se dalla Germania è stato avvicinato Nübel, di proprietà del Bayern Monaco in prestito allo Stoccarda e ciclicamente tornanodi moda i nomi di Di Gregorio, Gollini e Falcone.
PASTICCIO NAZIONALE
Una stagione, quella attuale, caratterizzata dai paradossi.