Aimone, una Dea Calì per l'Audace:
«Finalmente sono tornato a esultare»

Aimone, una Dea Calì per l'Audace: «Finalmente sono tornato a esultare»
di Ugo Baldi
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Lunedì 11 Settembre 2017, 16:28
La Dea Calì ha subito benedetto l'Audace Savoia. Già, perché il romano Aimone Calì, classe 97,centravanti, ieri ha esordito in Eccellenza realizzando due gol contro l’Arce. «Meno male, mi sono detto. Finalmente sono tornato a esultare come piace a me», ha rivelato l'attaccante romano, cresciuto nel cuore della capitale, a Trastevere. «E’ stata una grossa iniezione di fiducia poiché non andavo a segno da oltre un anno, dato che travavo poco spazio sia a Carrara che nel Racing nell'ultima stagione».

Il ventenne attaccante ha iniziato a dare i primi calci a un pallone nella Romulea, poi è passato al Tor Tre Teste (47 gol) giocando con i giovanissimi. Nel 2011 l'approdo alla Roma, dove fa tutta la trafila fino alla Primavera, poi nel 2015/ 2016 il passaggio alla Lazio Primavera. «Giocare con entrambe le squadre romane non è da tutti», scherza l'attaccante. «Comunque mi sono trovato bene sia con la prima e sia con la seconda. Nulla da dire, sono state due belle esperienze». Poi la scelta nella scorsa stagione di andare a Carrara per i primi sei mesi e alla Racing in Lega Pro per la seconda parte della stagione. «In realtà ho perso una stagione – dice – tanto che mi era venuta voglia di smettere, poiché trascorrere tanto tempo in panchina non è facile da sopportare». 

In estate la ripresa degli allenamenti prima con il Trastevere, poi con la Lupa Roma e l'Aprilia. «Per vari motivi non ho mai trovato la sintonia giusta, a qual punto, dunque, ho scelto di provare con l’Audace. Mi sono trovato subito bene, sia con i compagni di squadra, sia con il tecnico e la società. Per me è un nuovo trampolino di lancio poiché voglio tornare a giocare tra i professionisti. La partenza è stata buona ora non resta che dare continuità a gol che sono determinati per me e per far vincere la squadra».

Come il ragazzo sia arrivato alla corte di Daniele Greco lo svela il diesse dell'Audace, Marco Guidi. «E’ merito di un lavoro di equipe: Lauri lo ha contattato e insieme lo abbiamo convinto a venire da noi. C’è stato anche il benestare del procuratore Minieri e in un attimo è stato raggiunto l’accordo. Greco ha capito immediatamente che il ragazzo ha stoffa. E’ un ragazzo un po’ deluso dal calcio, ma con una gran voglia di tornare da dove è venuto (nei professionisti). Per questo ha sposato il progetto Audace, che può essere il trampolino per risalire. Se fa 20 gol, come tutti noi speriamo e gli auguriamo, ci torna di sicuro».

 
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