DELUSIONI E SORPRESE
Ad inizio campionato Napoli ed Inter sembravano le due grandi favorite ma durante la corsa hanno palesato diverse difficoltà. La squadra di Benitez ha subito il contraccolpo dell'eliminazione dalla Champions e forse le voci di un possibile passaggio di mano da De Laurentiis ad investitori dagli occhi a mandorla stanno destabilizzando un gruppo fragile. I nerazzurri invece pagano il rapporto difficile con Mazzarri, esonerato. Ora tocca a Mancini - che ha preso una boccata d'ossigeno con la vittoria sul Chievo - ridare all'ambiante la fiducia giusta. La Lazio, seppur con qualche inciampo di troppo, ha dimostrato di poterci stare a pieno titolo e di aver fiato per giocarsela fino all'ultimo metro. Il Milan in attesa di tornare Diavolo, ha messo la coda facendo lo sgambetto a diverse concorrenti. La Fiorentina è spuntata ma ha il fisico per reggere la competizione, quarto ritultato utile consecutivo per i ragazzi di Montella. Le due autentiche sorprese sono la Sampdoria e il Genoa. Livelli tecnici decisamente inferiori alle altre ma Mihajlovic e Gasperini hanno lavorato molto sul gruppo.
TUTTO LIVELLATO
Una medaglia con le classiche due facce: bella la prima che vede tante squadre correre tutte insieme, sintomo che la Serie A non è morta. Dall'altro però balza agli occhi la mediocrità. Tanti, troppi i pareggi che hanno l'effetto di limitare le fughe. Otto volte è uscito il segno x per i blucerchiati, sei per Milan e Napoli. Unica eccezione la Lazio che ha pareggiato appena due volte perdendo 5 gare e vincendone 8. Non c'è un titolo in palio, ma alle spalle di Juve e Roma c'è un terzo posto che stuzzica parecchio. Padrone cercasi, astenersi perditempo.