Luciano Spalletti guida la sua Inter contro il Torino davanti a 75mila spettatori. "Lo scudetto? Ne riparleremo quando saremo sicuri di essere tra le prime 4".
San Siro pieno. "Molto bello che ci siano tutti i tifosi. Ci fa enormemente comodo averli a spingere la squadra. Gli anelli di San Siro sono come fedi che dichiarano un atto d'amore per la squadra. È bellissimo sentire questo affetto".
Pressione per la classifica. "In alcune partite abbiamo fatto quel che dovevamo sia come gioco sia come scelte individuali. Anche quando la squadra è andata in difficoltà abbiamo ragionato come blocco. Sarà fondamentale anche domani contro il Torino, perché contro di loro al di là del carattere dell'allenatore si ha la sensazione di giocare contro i muscoli della storia di questo club".
Scudetto. "Non ci siamo ancora arrivati. Noi dobbiamo arrivare ad essere stabilmente nelle prime posizioni in classifica. E ancora non ci siamo, o perlomeno non si possono fare discorsi che riguardano l'andare avanti. Ci sono delle insidie. Le posizioni sono quattro, poche per la qualità delle squadre del nostro campionato. Se questa domanda me la rifarà quando saremo sicuri di essere nelle prime quattro, sarà un piacere e un dovere guardare oltre".
Eder con Icardi. "Tutto è possibile, ma ci sono dei tempi di maturazione. Di volta in volta si fanno delle analisi, a volte possono essere da cappello per aria e a volte no. Finora non vedo perché stravolgere, ci sono tutti i segnali che la strada sia quella corretta".
Rinnovo Eder. "Mi fa piacere che lo abbia firmato perché è come aver confermato tre calciatori. Fa tre ruoli in maniera perfetta e riuscirà a svilupparne anche una quarta perché ha un senso di adattabilità perfetto. Sa fare tutto quel che gli chiedi. Ci sono rimasto un po' male quando la società mi ha detto del prolungamento perché avrei voluto dirglielo io".
Salvatore Riggio
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