Lazio, l’eroe dello scudetto Calori, tecnico della Primavera: «Era nel mio destino»

Lazio, l’eroe dello scudetto Calori, tecnico della Primavera: «Era nel mio destino»
di Daniele Magliocchetti
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Sabato 12 Giugno 2021, 07:30

Un romantico “sliding doors”. E si spera vincente. La Lazio Primavera, penultima in classifica, saluta Menichini e sceglie Alessandro Calori. Sembra un’altra mossa di romantica lazialità. Ieri pomeriggio è arrivata anche l’ufficialità dalla società. Una scossa del passato per un futuro più luminoso. É uno degli eroi del secondo scudetto laziale. Non ha mai vestito la casacca biancoceleste, ma per i tifosi, grazie a quel gol segnato alla Juve il 14 maggio del 2000 sotto la pioggia di Perugia, è come se l’avesse fatto. Quasi al pari di Veron o Salas. O anche di Nesta. Per lui tanti sostenitori di fede laziale si sono inchinati, gli hanno dedicato scritte sui muri della città (che ancora ci sono) e negli anni l’hanno omaggiato come se fosse stato un vero e proprio mito. 
EMOZIONE
Ogni anno, il 14 maggio, la ricorrenza dello scudetto, è come se fosse un secondo compleanno per Calori: «Si vede proprio che la Lazio era nel mio destino, quella rete è stata benedetta. Nessuno si è mai dimenticato di me, ogni 14 maggio mi chiamano radio e giornali, i tifosi che incontro ancora mi ringraziano. Devo ammettere che è una sensazione bellissima. Se tutto andrà bene con questi ragazzi, spero di poter ricambiare ancora una volta così tanto affetto che i laziali hanno avuto nei miei confronti», spiega il neo tecnico della Primavera con la voce emozionata. L’abbiamo intercettato ieri mattina mentre arrivava nella capitale, dove nel primo pomeriggio ha incontrato Lotito e Tare a Formello, trovato l’accordo e firmato un biennale. Già ieri ha guidato il suo primo allenamento con la Lazio Primavera, si siederà in panchina nelle ultime due gare di campionato con Genoa e Ascoli e poi aspetterà di conoscere l’avversario dello spareggio per evitare la retrocessione. Sarà uno tra Bologna e Torino, le gare si giocheranno il 23 e il 29 giugno. Ha messo i panni del tecnico ormai dal 2003, l’anno successivo già allenava da primo, nonostante le esperienze poco fortunate fra Sambenedettese ed Avellino. 
CARRIERA
I successi arrivano invece col Portugruaro e col Brescia.

Per lui allenare i ragazzi della Primavera è una nuova esperienza, anche se di giovani ne ha lanciati diversi. El Shaarawy e Consigli, solo per fare due nomi: «A me piace allenare, conoscere calcio e farlo con i più giovani è ancora più stimolante, non vedo l’ora di iniziare», la promessa del Mito Calori. Lotito continua a sorprendere con le panchine ormai negli ultimi giorni.

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