«Dal punto di vista umano, sono ancora più soddisfatto perché far sventolare la stessa bandiera a quattro comuni con tre società calcistiche concorrenti non è stato facile e non è da tutti. Sono sicuro che il tempo e soprattutto quello che stiamo facendo per il territorio ci daranno ragione».
Schietto il pensiero sugli obiettivi: «Avevamo e abbiamo ancora oggi due obiettivi: diventare la società dilettantistica più importante della provincia viterbese a livello di settore giovanile e creare una grande associazione dove tutti si devono sentire parte del progetto. E, in aggiunta, la promozione nel campionato d’Eccellenza. Il primo lo abbiamo raggiunto calcisticamente, e posso dire che stiamo lavorando e nella giusta direzione per ciò che riguarda il lato sociale di questo gruppo. Poi, per il secondo obiettivo, sono sicuro che mister Scarfini e i nostri ragazzi ci faranno un grande regalo nel 2017».
Francesco Torroni è invece la corrente critica della società. «Di altamente positivo c’è il grande amalgama che si è venuto a creare fra i vari dirigenti, triade compresa. Ma per quel che riguarda la prima squadra, anche per errori fatti in sede di costruzione, mi sento di dare alla squadra un voto poco più che sufficiente. E, detto fra noi, sto ancora aspettando di vederla vincere tutte le partite da qui sino alla fine… per alzare il voto».
Poi, a precisa domanda sul gap che divide il Monti Cimini dalla capolista Montespaccato, il patron oronero risponde in maniera schietta: «Tanto di cappello se il Montespaccato vincerà tutte le gare da qui alla fine, ma sono comunque certo che recupereremo punti così come sono certo che vinceremo la coppa Italia, che può essere comunque una porta d'accesso all'Eccellenza. Anche se, lo confesso, mi piace più vincere il campionato».
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