dal nostro inviato Ugo Trani
UDINE - In attesa della sfida di Torino, con la Juve che ospita l'Inter allo Stadium, la Roma torna in testa alla classifica, lasciata meno due mesi fa, nel primo weekend di novembre, dopo la sconfitta contro il Napoli al San Paolo. Il quinto successo esterno di questo torneo, 1 a 0 contro l'Udinese di Stramaccioni, si trascina dietro polemiche e veleni.
Il gol che ha deciso il match, realizzato di testa da Astori (primo centro in giallorosso), è stato assegnato, nonostante il parere contrario dell'addizionale Maresca, dall'arbitro Guida, bravo a giudicare dentro la palla, rimbalzata oltre la linea subito dopo aver colpito la traversa.
AVANTI CON LA TECNOLOGIA
Non si capisce come mai, su input del presidente dell'Uefa Platini, bisogna per forza insistere con i due giudici di linea.
ASPETTANDO LA CAPOLISTA
La Roma rientra nella capitale e si prepara a seguire Juventus-Inter alla tv. Ma, intanto, si gode la vittoria, con Garcia che ha risparmiato Nainngolan (diffidato) per il derby e rilanciato Strootman. Per la terza gara di fila la difesa giallorossa non ha subito reti, con De Sanctis che non ha fatto nemmeno una parata. Astori è il tredicesimo marcatore stagionale della Roma. L'attacco, con Destro ancora escluso, resta di nuovo a digiuno. Ljajic pensa più ai compagni e lascia il campo per una contusione al ginocchio. Totti gioca un'ora e conclude solo una volta in porta. Iturbe resta in campo fino all'ultimo, sbuffa e si impegna. Nel finale i giallorossi avrebbero meritato anche il secondo gol, mentre l'Udinese ha chiesto il rigore per un entrata di Emanuelson su Kone. Maresca ha di nuovo detto no. Forse perché l'olandese ha preso pure il pallone.