Atletico Madrid - Real Madrid 2-2
Il derby che illumina la Spagna

Atletico Madrid - Real Madrid 2-2 Il derby che illumina la Spagna
di Benedetto Saccà
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Domenica 2 Marzo 2014, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 23:33
La migliore partita del 2014, almeno finora, ha illuminato il pomeriggio di Madrid. Qualcuno, in Italia come in Spagna, ne invocava perfino i tempi supplementari. Del resto, l’Atletico di Simeone e il Real di Ancelotti hanno davvero regalato uno spettacolo mirabile ai 55 mila tifosi del Calderon e ai milioni di appassionati sparsi per il mondo. Una sfida indimenticabile, si diceva: le squadre hanno pareggiato per 2-2 alla fine del numero pirotecnico, tracciando così un risultato comunque giusto, legittimo. Il Real, poi, ha conservato il primato nella Liga, l’Atletico ha evitato di spalancare le porte del titolo ai rivali e il Barcellona non ha potuto che ringraziare. All’opposto, il peggiore dei peggiori è stato l’arbitro basco Delgado Ferreiro, capace di perdere completamente il controllo della gara. Errori, rigori negati, cartellini incastrati nel taschino o, viceversa, estratti a caso. Un pessimo attore, certo.



Il campo ha però offerto un batticuore continuo. Le trame del gioco sono state impalpabili, d’accordo, eppure per una volta la meraviglia l’hanno suscitata solo le individualità. Benzema, Koke, Gabi e Cristiano Ronaldo sono saliti al proscenio del gol, ma le opposte tendenze hanno letteralmente infiammato il corso della partita. Diego Costa, ad esempio, ha imperversato lungo tutto il fronte offensivo e ha fra l’altro garantito una certa profondità: l’attaccante, per dire, ha concluso verso Lopez almeno in sei occasioni spedendo il pallone largo o fra le braccia del portiere rivale. Per la verità, Costa si è anche procurato un incontestabile rigore, evidente fallo di Ramos, che però lo scarso fischietto basco ha evitato di accordare chissà per quale ragione. Il Calderon si è naturalmente infuriato e ha pure replicato nella ripresa quando ancora Costa e ancora Ramos hanno incrociato le piste appena fuori dall’area: nessun intervento dell’arbitro e protesta vibrante della panchina biancorossa con tanto di invasione e di ovvia espulsione dell’assistente di Simeone, Burgos.



Sul versante madridista, Benzema ha sbloccato il confronto dopo un paio di minuti appena, convergendo un servizio millimetrato di Modric in un tiro capace di superare Courtois. Il portiere belga, a seguire, si è ben opposto ancora a Benzema, formidabile nei tiri volanti, a Bale e al capocannoniere Cristiano Ronaldo. Al proposito, il portoghese è sembrato evanescente per larghi tratti della sfida, specie durante il primo tempo. Pochi gli affondi, rare le accelerazioni, imprecise le conclusioni, vano un colpo di tacco. Poi il vento è cambiato: e, in extremis, Ronaldo ha siglato la rete del definitivo pareggio girando imparabilmente un pallone dal centro dell’area avversaria. L’Atletico, dunque, ha commesso solo un errore e ha ricevuto una punizione fatale.



La formazione di Simeone, d’altronde, ha esercitato una forte pressione sui rivali ed è spesso riuscita a prosciugarne le fonti della manovra. Arda Turan, Koke e Raul Garcia hanno imperversato lungo le corsie, Gabi e Suarez hanno presidiato il centro del campo, Miranda e Godin hanno ben protetto l’area di rigore. Ecco, Koke ha avuto lo smisurato merito di aver riequilibrato il piano della sfida alla mezz’ora incrociando il destro oltre le pretese di Lopez. Al contrario Garcia è stato un pericolo costante in avanti e per poco non ha trovato la via della porta. Gabi, invece, ha stupito perfino se stesso indovinando il gol della vita allo scadere della prima frazione: lo spagnolo ha scoccato un siluro dai 35 metri che è salito quasi all’incrocio beffando Lopez. Una rimonta da applausi. Nella ripresa, per l’appunto, i biancorossi hanno costruito diverse opportunità per sigillare e suggellare la partita, alternando l’apnea al respiro e, soprattutto, volando sulle ali di un gioco efficace più che fluido, robusto più che scorrevole. Il Real poco ha potuto opporre oltre la classe dei propri interpreti: Ramos e Pepe hanno però faticato e Alonso non è apparso insuperabile. Se non altro, il Madrid ha portato la serie di imbattibilità al 28esimo risultato utile. Onore alle due squadre, insomma, capaci per un pomeriggio di ridare al calcio la dignità di sport.
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