Il rientrante Rooney e Di Maria hanno sostenuto il peso del contrassalto, anche se, per la verità, proprio una copertura troppo blanda dell’asso argentino ha permesso a Clichy, planato sul fondo, di innescare il fiuto di Agüero, bravo ad incrociare il sinistro oltre i guanti di de Gea dal cuore dell’area. Un palo timbrato da Navas e una sequenza di fiammate dei Citizens hanno comunque dato corpo all’esito finale.
Va detto pure che i Red Devils hanno dovuto duellare con la sfortuna, considerando il giallo raddoppiato davanti agli occhi di Smalling e la resa obbligata di Rojo, uscito dal campo in barella, con una spalla lussata e perfino aiutato dall’ossigeno nella respirazione, tanto era il dolore. Intensità, ribaltamenti continui, rigori negati a pioggia dall’arbitro Oliver, classe ‘85: ecco il quadro. Molto reattivi i portieri, fra l’altro.
A capo del pomeriggio, dunque, sorride probabilmente solo il Chelsea di Mourinho, ora capolista della Premier League con un vantaggio di quattro punti rispetto al Southampton, secondo, e di sei lunghezze nei confronti del City campione, terzo. Viceversa lo United langue ancora in mezzo al guado, lontano 13 passi dal vertice. I Citizens, rivali europei della Roma di Rudi Garcia, hanno confermato insomma le proprie virtù e i propri difetti per intero: possono sfoggiare un mare di stelle ma cadono spesso, troppo spesso, in peccati di distrazione e d’ingenuità. E l’assenza di David Silva si è sentita eccome.