Male i colori italiani, con Danilo Petrucci (Ducati) settimo, a oltre un secondo, mentre il suo compagno di squadra Andrea Dovizioso ha chiuso undicesimo. È andata peggio a Valentino Rossi: scatterà 14/o dopo essere stato costretto a passare dal Q1 (poi non superata) a causa della penalizzazione per «exceeding track limit», dopo aver ottenuto il 5/o tempo nelle terze libere. Completano la top ten, Mir quinto con la Suzuki, davanti a Crutchlow (Honda Lcr), Nakagami (ottavo con la Honda Lcr), Morbidelli (Yamaha Petronas) e Miller (Ducati Pramac). Per curiosità storica, c'è da dire che la prima fila di domani del Gp d'Olanda sarà la più giovane della storia della top-class: Quartararo, Vinales e Rins mettono infatti insieme un'età media di 22 anni e 274 giorni, il precedente record appartaneva al Sachsenring 2007 con Stoner-Pedrosa-Melandri con una media di 22 anni e 306 giorni.
Ovviamente al settimo cielo il poleman, alla seconda di fila dopo la Catalogna: «È incredibile - commenta a caldo a Sky dopo le qualifiche - sono entrato molto forte alla curva 15 e abbiamo trovato questa pole in un circuito mitico. La curva 12 era difficile da fare a gran velocità - ha aggiunto il francesino - il vento portava molto all'interno e sono andato davvero veloce. Domani spero di poter lottare per la vittoria. Vinales ha un passo molto veloce, così come Rins e poi c'è Marquez. Insomma, per me sarà una grande esperienza e spero di fare una grande gara». All'esordio i prima fila ci sarà la sorpresa Alex Rins: «non mi era mai successo in questi tre anni in MotoGp - ammette lo spagnolo - e per domani abbiamo un bel passo. Yamaha, Ducati e Honda sono forti su questo tracciato, ma ci aspettiamo una bella gara», chiude fiducioso non prima di aver tessuto le lodi di Quartararo: «mi ha sorpreso, non ha esperienza ma sta guidando molto forte». In casa Yamaha, le speranze sono affidate a Maverick Vinales, dispiaciuto per la mancata pole: «Non ci sono riuscito per poco - riconosce – ma sono comunque contento: c'è ancora margine di miglioramento, possiamo far meglio nel settore 3 che per me è il più difficile».
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