«Sarà una partita dura contro Carla Suarez-Navarro, è cresciuta molto, ha uno dei rovesci migliori del circuito», ha osservato la numero tre al mondo augurandosi che in finale la terra rossa del Centrale sia meno insidiosa. «Decisamente non è sugli standard di questi tornei, ci sono molte buche. È una cosa da riconsiderare per i prossimi anni – ha sottolineato -. Abbiamo giocato in condizioni difficili, la terra era pesante e ho dovuto adeguarmi. Spero che per la finale il tempo sia buono e la terra più asciutta».
Intanto la Sharapova archivia la semifinale con i complimenti alla sua ventunenne avversaria, condizionata anche da un problema addominale. «Ha giocato alcuni punti fantastici, si è meritata il sostegno del pubblico – ha commentato -. Ha fatto un grande sforzo, non sono sorpresa che il pubblico abbia tifato per lei». E lei, Daria Gavrilova, ha apprezzato. «Ovviamente Maria era il mio idolo da piccola, giocarci contro è strano, ma l'avevo già fatto in passato – ha raccontato la numero 78 del mondo, russa con passaporto australiano, che a marzo ha eliminato la veterana a Miami -. Quando ho visto questo grande stadio, pieno di pubblico, mi sono detta: 'È un match qualunque vai fuori e combatti'. Onestamente non ero molto nervosa, mi sentivo convinta. Giocare una semifinale arrivando dalle qualificazioni è incredibile, non me l'aspettavo. È stata una settimana stupenda».
© RIPRODUZIONE RISERVATA