Addetti ai lavori, progettisti e tecnici sono al lavoro per comprendere tutti gli aspetti di queste norme. Si perché da un lavoro comune portato avanti dai responsabili dei design team di New Zealand e Luna Rossa, Dan Bernasconi e Martin Fisher, ora si prende il volo e in ciascun team, individualmente, la corsa sarà all’ approfondimento, alla ricerca del diverso, del particolare, che possa permettere di realizzare uno scafo dalla performance vincente, che possa “spremere” quei nodi in più volando sull’acqua, necessari per imporsi sugli avversari. Insomma, l’idea out of the box, quella che nella storia della Coppa è stata la chiglia ( la pinna) con le alette di Australia II nel 1983, o più di recente il winch azionato da grinder
Da notare che in nome di un contenimento dei budget (da dimostrare) i nuovi AC 75 avranno parti costruttive di stretta monotipia, parti fornite dagli organizzatori e parti lasciate all’inventiva dei design team del Defender e degli Sfidanti. Ci sono anche limitazione al numero di “parti” che possono essere costruite, con l’obiettivo di stimolare l’R&D, come dire la ricerca e lo sviluppo, realizzati in via virtuale, piuttosto che mediante costruzione reale. Insomma, i tanti modelli alle vasche navali dell’epoca Flintstones, in Olanda o a Roma, lasciano il passo a migliaia di ore davanti a uno schermo di computer. Il varo dei primi scafi? La previsione è per il primo trimestre del 2019, con l’inizio delle costruzioni a partire dal prossimo agosto.
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