Roma, Di Francesco: «Dzeko è più sereno. De Rossi non sarà convocato, potrei cambiare modulo»

Roma, Di Francesco: «Dzeko è più sereno. De Rossi non sarà convocato, potrei cambiare modulo»
di Gianluca Lengua
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Sabato 3 Febbraio 2018, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 15:23

La notizia è che Eusebio Di Francesco cambierà modulo. A Verona il 4-3-3 andrà in panchina per dar spazio ad un 4-2-3-1 con Under ed El Shaarawy ai lati: «Faccio quello che sento e lo faccio per il bene della Roma, se cambio è per cercare di portare un risultato importante e positivo. Il modulo non è statico, ma dinamico. Non cambiano i principi che sono alla base, l’importante è che i giocatori sappiano dove andare in campo». De Rossi non sarà convocato, recupererà contro il Benevento. Ecco la conferenza stampa del tecnico. 
 
Il Verona. «È una squadra che si è rinforzata molto, specialmente nel reparto avanzato. Vukovic ha dato solidità e ha fatto gol a con una squadra che mancava di fisicità. Il Verona si è rinnovato con un Romulo tornato ai suoi livelli. Sarà una partita differente da quella dell’andata».
 
La voglia di riscatto. «Ho visto la squadra allenarsi molto bene con il pensiero e la testa giusta. La voglia è di conquistare fiducia e stima dei tifosi che ci circondano. Domenica sarà un punto di ripartenza».
 
De Rossi. «Si è allenato con noi, ma abbiamo deciso di dargli qualche giorno in più di allenamento per farlo arrivare al meglio alla partita contro il Benevento. Non sarà convocato».
 
Il modulo. «Potrei mettermi anche 3-5-2. Ho provato alcune soluzioni, ma non sono abituato a mettere in campo una squadra che non sa cosa deve fare, non ho tante soluzioni in mezzo al campo per quanto riguarda il classico registra. Non è detto che non possa riproporre il classico 4-3-3». 
 
Dzeko. «L’ho trovato disponibile prima e molto più convito e sereno adesso. E sono contento che sia finito il mercato. I calciatori devono pensare a fare i calciatori e non occuparsi alle vicende di mercato o societarie. Il club ha scelto di tenere Dzeko, il ragazzo ha avuto sempre atteggiamenti ottimi ed è ben voluto. Non c’è una spaccatura tra la squadra e tra squadra e società. Qui di chiacchiere ne facciamo tante, ma servono i fatti e serve vincere. Dobbiamo ottenere l’obiettivo della Champions e anche in Champions possiamo fare del nostro meglio». 
 
La pausa invernale. «Io non voglio creare alibi a nessuno. Io intendevo che tutti potevamo fare qualcosa in più. Ciò che non mi piace della sosta è l’obbligo dei 7 giorni, che non ti permette di preparare la gara al meglio. Vorrei che tutti avessero 4 giorni in più per preparare il campionato. Noi abbiamo avuto anche sfortuna nel trovare piccoli infortuni».
 
La fiducia della società. «La sento tanto. All’esterno sembra di nuovo la situazione di quando sono arrivato, ma è normale. Io e la squadra dovremo riconquistare la fiducia con le prestazioni».
 
Le frasi di Nainggolan. «Le parole vanno sempre accompagnate dai fatti. Nei social si dicono tante parole, noi dobbiamo fare più che parlare. Quello che ha detto mi è piaciuto, un professionista deve amare la sua squadra. I ragazzi devono amare questi colori e questo significa essere seri e dare tutto».
 
Jonathan Silva. «È un ragazzo che avevamo sondato anche nel mercato precedente, mi auguro di poterlo avere a disposizione tra una quindicina di giorni. Gioca in un ruolo delicato e può essere il futuro di questa squadra».
 
Schick. «È un ragazzo un pizzico sfortunato. L’infortunio iniziale è stato il più importante, quando ha una fibrosi rischi di farti male nelle parti più vicine. Abbiamo lavorato con continuità, ha dato grande disponibilità, durante l’ultimo allenamento ha sentito un piccolo fastidio e lo abbiamo fermato. Lunedì potrebbe tornare a disposizione. Ha avuto grande sfortuna e mi auguro che le cose cambino».
 
Under. «Gengo, è così che lo chiamo, è in grande crescita ma il percorso non è finito. Ha bisogno di giocare, ma si è ambientato, inizia a capire cosa gli chiedo anche se non parla ancora benissimo. Può essere un valore aggiunto per noi. Con la Samp è stato sfortunato, ha dimostrato di essere utile anche dall’inizio e domani può partire titolare, come giocherà uno tra Perotti ed El Shaarawy». 
 
Un messaggio ai tifosi. «Abbiamo una tifoseria magnifica che nonostante tutto ci ha sempre sostenuto, anche nell’ultimo periodo quando la squadra ha raccolto meno. Chiedo coraggio e forza, il tifoso della Roma dice “ci tocca sempre soffrire” e lo faremo tutti insieme sperando di raggiungere risultati importanti. Dobbiamo riconquistare fiducia e stima anche dei tifosi». 
 
Cambiare modulo ammissione di colpa. «È questione di testa e di caratteristiche oltre che di momenti e situazioni. Faccio quello che sento e lo faccio per il bene della Roma, se cambio è per cercare di portare un risultato importante e positivo. Il modulo non è statico, ma dinamico. Non cambiano i principi che sono alla base, l’importante è che i giocatori sappiano dove andare in campo».
 

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