Timbrava il cartellino e poi andava a fare i lavori a casa con il pulmino del Comune. M.T., 63 anni residente a Frosinone, eve rispondere di truffa e peculato. A conclusione delle indagini il pm ha chiesto il suo rinvio a giudizio. Secondo le accuse l'uomo, oltre a non presentarsi sul posto di lavoro, utilizzava i mezzi di servizio e materiale per fini personali. Avrebbe anche utilizzato dell'asfalto acquistato dall'amministrazione per effettuare lavori di manutenzione lungo le strade di pertinenza del Comune.
L'uomo è dipendente del Comune di Frosinone con mansioni di addetto alla segnaletica presso il magazzino comunale di via Armando Fabi, settore alle dipendenze della polizia locale.
Il dipendente comunale inoltre, avendo nella sua disponibilità due automezzi di proprietà dell'ente, li avrebbe utilizzati per trasportare materiale edile che scaricava nella sua abitazione dove stava effettuando dei lavori di ristrutturazione. Un fatto che sarebbe avvenuti in più occasione ed in diversi mesi fino ad arrivare al giugno del 2022 data in cui è stata avviata l'inchiesta. A questo da aggiungere che simulando la sua presenza e il suo svolgimento dell'attività lavorativa, utilizzando l'auto che aveva in dotazione da parte del Comune, avrebbe utilizzato, anche l'asfalto che il Comune aveva acquistato per riparare le buche sul manto stradale, per effettuare dei lavori presso la sua abitazione.
Le indagini come già accennato sono state avviate a seguito della segnalazione di un vicino di casa con il quale aveva avuto alcune discussioni per motivi di confine, E proprio quest'ultimo lo aveva fotografato mentre nell'orario di lavoro si trovava a casa sua ad impastare il cemento. Con quel materiale in mano si è presentato negli uffici preposti a questo tipo di verifica. Da qui l'inchiesta che ha portato adesso il dipendente del comunale davanti al giudice per le udienze preliminari. L'udienza è stata fissata per il 22 novembre. L'uomo è difeso dall'avvocato Tony Ceccarelli.