Guerra Ucraina, perché Putin colpisce le centrali elettriche? I rischi dei terreni fangosi e l'attacco di primavera

Lanciati nella notte 88 missili e 63 droni: colpita anche la diga del bacino idroelettrico vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia

Ucraina, centrali elettriche colpite dal più pesante attacco di sempre: Mosca teme i terreni ganfosi e vuole anticipare l'attacco di primavera
di Paolo Ricci Bitti
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Venerdì 22 Marzo 2024, 12:21 - Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 08:22

Il più pesante attacco di sempre alle centrali elettriche per mettere definitivamente in ginocchio l'Ucraina e i suoi abitanti prima che il terreno diventi una palude rallentando l'avanzata dei mezzi pesanti. La Primavera è appena sbocciata, ma nelle grandi pianure ucraine le temperature restano ancora basse soprattutto di notte, ma non passerà ancora troppo tempo prima che il suolo cominci a cedere. L'esercito russo sa che anche nella terza primavera di guerra le condizioni avvantaggeranno le forze armate ucraine perché carri armati, obici cingolati e mezzi blindati che "sfrecciano" sui terreni aridi d'estate e ghiacciati in inverno devono scalare le marce quando arrivano fango e fanghiglia.

Insieme all'attacco notturno arrivano poi altre notizie come lo schieramento di almeno altri 100mila soldati da parte russa per rafforzare le avanzate nell'est del paese invaso dal febbraio 2022 ma ancora in mano dell'esercito di Kiev per l'80 per cento. Quindi indebolire ancora di più la popolazione già allo stremo privandola dell'energia elettrica e allagando i campi (vedi l'ennesimo attacco alle dighe dei bacini idroelettrici) e al tempo stesso rafforzare gli attacchi ai militari.

Il più vasto attacco

Quello condotto dalle forze russe nelle scorse ore è stato «l'attacco più grande» all'infrastruttura energetica dell' Ucraina «degli ultimi tempi». Lo ha dichiarato il ministro dell'Energia di Kiev, Herman Halushchenko, su Facebook. «Ora il nemico sta eseguendo il più grande attacco contro il settore energetico ucraino degli ultimi tempi. L'obiettivo non è solo danneggiare, ma tentare nuovamente, come l'anno scorso, di causare un guasto su larga scala del sistema energetico del Paese», ha affermato il ministro, secondo cui «purtroppo si registrano attacchi e danni agli impianti di produzione di energia, ai sistemi di trasmissione e distribuzione in varie regioni».

La Russia - come riporta la Reuters - ha lanciato il più grande attacco missilistico e droni mai realizzato durante la guerra contro le infrastrutture energetiche ucraine colpendo la più grande diga del paese e provocando blackout in diverse regioni, ha detto Kiev. La Russia ha lanciato 88 missili e 63 droni Shahed di fabbricazione iraniana, di cui solo 37 e 55 sono stati abbattuti dalla contraerea ucraina che segna l'incremento dell'uso di ipemissili più difficili da intercettare. I black out elettrici sono stati rischiarati nella notte dalle fiamme dhe hanno divorato le strutture.
La diga di Dnipro, nei pressi della città di Zaporizhzhia, è stata danneggiata e si teme per il funzionamento stesso della vicina centrale nucleare, la più importante dell'Ucraina, anche se la società idroelettrica statale Ukridroenergo dice che non vi sono rischi di cedimenti. «Attualmente c'è un incendio nella stazione». Si tratta del più grande attacco alle infrastrutture energetiche dell'Ucraina, ha dichiarato il ministro dell'Energia German Galushchenko.

Colpita la diga

Sul fronte della propaganda la Russia nega - riporta ancora la Reuters - la Russia nega di aver deliberatamente preso di mira i civili, ma intanto impedisce loro di sopravvivere dopo avere provocato la morte di migliaia di loro e la fuga, anche all'estero, di milioni di ucraini.


Secondo l'aeronautica militare ucraina, l'esercito russo ha attaccato le strutture energetiche ucraine anche con 12 missili balistici tradizionali che hanno colpito 151 obiettivi, come riferisce Unian. Intanto non è stato ancora spento il grande incendio scoppiato vicino alla diga, la più imponente del paese, della centrale idroelettrica sul Dnipro, nella regione di Zaporozhzhia, colpita da un missile: «Non c'è pericolo che la diga possa collassare», ha reso noto Ukridroenergo. «Purtroppo è stata colpita anche la più grande centrale idroelettrica dell' Ucraina, la DneproHPP a Zaporozhzhia. Ai russi disumani non è bastato aver distrutto la centrale idroelettrica di Kakhovka, ora stanno cercando di creare un nuovo disastro ambientale colpendo cinicamente la centrale idroelettrica e la diga», ha dichiarato la società idroelettrica ucraina.

Un milione di ucraini senza elettricità

E ora sono oltre un milione gli ucraini senza elettricità a causa dei massicci raid russi che nella notte hanno preso di mira le infrastrutture energetiche del Paese. Lo ha indicato vice capo dell'ufficio di presidenza ucraina, Oleksiy Kuleba, secondo cui sono ancora al buio 700mila abitanti nella regione di Kharkiv, almeno 200mila in quelle di Odessa e Dnipro e altri 110mila nell'oblast di Poltava. La rete energetica ucraina sta attualmente ricevendo assistenza da Polonia, Romania e Slovacchia.

Foto dal canale Telegram di Petro Andryuschenko, del consiglio municipale di Mariupol

La centrale nucleare di Zaporizhzhia

Preoccupa in particolare l'attacco alla centrale idroelettrica di Dnipro, che fornisce elettricità alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande centrale nucleare d'Europa. La linea elettrica principale da 750 kilovolt che collega l'impianto è stata interrotta, ha detto venerdì il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, Rafael Grossi. Stava funzionando una linea di backup a potenza inferiore, ha detto. L'impianto è occupato dalle truppe russe e i combattimenti intorno all'impianto sono una preoccupazione costante a causa del rischio di un incidente nucleare. La diga della centrale idroelettrica non corre il rischio di cedere, ha detto l'autorità idroelettrica del paese. Una rottura della diga potrebbe non solo interrompere le forniture alla centrale nucleare, ma potrebbe potenzialmente causare gravi inondazioni simili a quelle verificatesi l’anno scorso quando un’importante diga a Kakhovka, più a valle del Dnepr, crollò. 

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