Campione olimpico di atletica perseguitato per un anno dall'ex: «Mi ha distrutto la carriera»

«L’ho denunciata ma non è servito: sfumato un contratto con la Nike»

Campione olimpico di atletica perseguitato per un anno dall'ex: «Mi ha distrutto la carriera»
di Giulio Pinco Caracciolo
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Sabato 25 Novembre 2023, 00:53 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:35

Avrebbe diffamato e perseguitato per un anno intero - dal 2019 al 2020 - un giovane campione olimpico della nazionale di atletica in forze anche alla polizia. Con queste accuse è finita a processo F.G. una 30enne romana accusata di stalking e diffamazione. I due si conoscono nel 2018 in occasione di una festa in un locale della Capitale da qui una breve frequentazione di qualche mese e niente di più. Una storia passeggera che non porta nemmeno a una vera e propria relazione. Eppure lei non accetta la fine di quel rapporto con l’atleta e da quel momento mette in atto una serie di comportamenti ossessivi nei confronti del ragazzo che si vede costretto a denunciarla. «Pensavo che dopo la querela si calmasse e smettesse di tormentarmi invece è notevolmente peggiorata - racconta la vittima in aula davanti al giudice di Piazzale Clodio – io correndo per la nazionale devo allenarmi ogni giorno, lavoro anche per la mia immagine e soprattutto ho bisogno della massima concentrazione. 

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I PEDINAMENTI
A volte è capitato che si presentasse durante le gare apposta per tirarmi giù il morale».

Un incubo e una situazione davvero difficile da gestire. «Ovviamente ho bloccato il suo numero ma anche questo non è servito a nulla – prosegue il ragazzo – lei mi chiamava da numeri sconosciuti oppure utilizzava anche il cellulare di sua madre. Tra l’altro io non posso nemmeno spegnere il telefono di notte perché saltuariamente ho i controlli antidoping e devo essere per forza reperibile e rispondere anche a numeri che non conosco». Ma l’imputata non si è limitata solo a chiamate e messaggi ossessivi, sarebbe andata oltre. «Anche i social sono fondamentali per il mio lavoro e lei mi ha costretto a disattivare il mio profilo Instagram, un profilo da oltre 20 mila followers che ho perso totalmente» dichiara l’atleta. Si perché la ragazza a un certo punto decide di scrivere personalmente a tutti i contatti dell’atleta diffamandolo pesantemente. «Non potevo più avere frequentazioni con altre ragazze perché lei mi controllava. Appena postavo qualcosa, tipo una foto durante le gare in compagnia di colleghi, amici o fan, lei subito gli scriveva dicendo di stare attenti perché secondo lei ero una persona pericolosa e bugiarda».

Secondo gli inquirenti l’imputata ha contattato anche la famiglia dell’atleta all’estero infamandolo in ogni modo, l’intento della ragazza sembra quello di voler distruggere completamente la tranquillità e soprattutto la reputazione del ragazzo. «Ha scritto al mio allenatore e addirittura alla sue figlie, ha scritto a mio fratello minorenne, alla famiglia di una ragazza che aveva visto in una foto con me - racconta l’atleta - e una volta si è presentata in un posto in cui c’ero anche io e ha cominciato a urlarmi addosso e insultarmi». Per alcune settimane l’imputata sembra calmarsi ma poi ricomincia peggio di prima. In due episodi in particolare scrivendo via social a un amico della vittima dice «Non mi darò pace finché non sarà morto» e minaccia anche di dargli una coltellata. Frasi che le sono costate un’ulteriore denuncia frutto di un altro procedimento penale tuttora in corso. «Mi sono dovuto giustificare con tutti e spiegare la situazione nonostante il disagio» dichiara l’atleta durante la sua deposizione «E se qualcuno provava a difendermi lei iniziava a insultarlo pesantemente». Una vicenda che non solo ha leso la reputazione del giovane campione ma che ha anche comportato per lui una perdita di denaro non indifferente. «Avevo come sponsor Nike – conclude il ragazzo - con un contratto da 25 mila euro all’anno, al quale ho dovuto rinunciare a causa di questa situazione che ormai è diventata un vero e proprio incubo».
 

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