Strazianti le parole della mamma di Bjorg, che ha voluto ricordare la passione del figlio per il ciclismo e quell’enorme vuoto che non potrà mai essere colmato. «Da bambino potevi giocare con i tuoi sassi per ore, e subito li avevi trasformati in un plotone di ciclisti. Hai corso la tua prima gara quando avevi dieci anni, con una bicicletta rosa. Pioveva tantissimo, ma l’hai finita la tua corsa e sei arrivato settimo. Non possiamo gestirlo. Il vuoto che hai lasciato è insopportabile». Il padre del giovane atleta non ha avuto la forza di prendere la parola in chiesa e ha lasciato che fosse un amico a parlare per lui. Il padre aveva definito Bjorg come una calamita, capace di attirare tantissime persone. Giovane e tanto amato. Il piccolo scalatore belga aveva anche un fan club, che si riuniva in un bar della sua città e sulle pareti c’erano le sue foto e le maglie della squadra con le quali aveva corso. Quando correva i suoi fan si riunivano nel bar per seguire la sua corsa, aspettando il grande appuntamento di agosto.
Tutti attendevano la Vuelta di Spagna, perché in quella corsa Bjorg si sarebbe confrontato con Egan Bernal, il vincitore dell’ultimo Tour de France. Bjorg ed Egan si conoscevano bene e da under23 avevano corso insieme tante volte, sfidandosi in salita. Bjorg non correrà mai più la Vuelta in Spagna e mai più ci sarà quella sfida con Bernal. Il giovane corridore belga ha chiuso troppo presto la sua carriera. Contro di lui un destino terribile, che lo ha portato a cadere, inspiegabilmente e sbattere contro un muretto di cemento. Un impatto terribile che ha tolto la vita ad un giovane ragazzo, l’astro nascente del ciclismo belga, quel piccolo scalatore nato in una terra senza montagne, ma che in salita sapeva correre davvero forte
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