Il Giro d’Italia partirà con l’incubo Covid. Alla vigilia della grande partenza della corsa rosa, che scatterà sabato 6 maggio con una cronometro di 19 km da Fossacesia Marina a Ortona, sono tanti i corridori costretti a rinunciare a causa del contagio. Il primo a farne le spese è stato Giulio Ciccone, che ha dovuto alzare bandiera bianca in quanto i sintomi non gli hanno permesso di rifinire la condizione negli ultimi giorni. Tre casi di positività anche all’interno della Jumbo-Visma di uno dei favoriti per il successo finale, Primoz Roglic: lo sloveno ha dovuto rinunciare a Robert Gesink e al campione del mondo a cronometro Tobias Foss, sostituiti da Rohan Dennis e Joe Van Emden, ma anche quest’ultimo è risultato positivo al tampone ed è stato rimpiazzato da Sam Oomen. Se non ci sono positività all’interno della Soudal Quick-Step, la squadra dell’iridato Remco Evenepoel, la Bahrain Victorious di Damiano Caruso ha dovuto rinunciare a Gino Mader, colpito anch’egli dall’infezione.
La fiducia
Nonostante i problemi della vigilia, Primoz Roglic non è preoccupato: «Non è certo il modo migliore per iniziare il Giro d’Italia, la situazione ideale sarebbe stata quella di correre con i ragazzi che hanno svolto con me il camp per preparare la corsa rosa, ma purtroppo non è stato possibile».