A Catania una Roma incapace di reagire
Garcia: «Abbiamo sbagliato tutto e tutti»

A Catania una Roma incapace di reagire Garcia: «Abbiamo sbagliato tutto e tutti»
di Alessandro Angeloni
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Domenica 4 Maggio 2014, 18:06 - Ultimo aggiornamento: 19:06
Dal nostro inviato



CATANIA
Vai a capire perché. Non è facile spiegare una sconfitta così eclatante, così lacerante. Indolore ai fini della classifica e dei risultati meritatamente acquisiti (utile solo al Catania, ovviamente) ma pur sempre pesante e, con queste dimensioni, sicuramente inattesa. Mai quattro gol presi, mai due incassati nel primo tempo, mai creato così poco, mai tanti giocatori tutti insieme sotto tono. Mai successo prima ciò che abbiamo visto qui al Massimino di Catania, dove sono arrivati circa cento tifosi con il pullman, partendo la sera prima, con il loro amore addosso e con i ringraziamenti pronti per la cavalcata stagionale. La Roma di Garcia merita applausi, ma restano gli interrogativi: perché proprio a Catania, perché quel 4-1? Era possibile immaginare una non vittoria, un po' di stanchezza generalizzata, non questa deconcentrazione, non una sconfitta così rotonda.



Forse tutto parte dalle dichiarazioni di Garcia nella vigilia. Quella frase, "il campionato è finito" è stata sicuramente frutto della sincerità, ma ha suonato come uno schiaffo ai giocatori, che forse si sono sentiti arrivati, quindi demotivati. I record, le dieci vittorie, l'ennesimo successo, non contavano più. Difficile dare qualcosa di più quando non c'è più niente da chiedere quando la tua avversaria corre e non si ferma mai. In campo si è vista una squadra molle, inconcludente, pure mal organizzata, mai capace di reagire. E nemmeno il suo allenatore, il condottiero e leader per eccellenza, è riuscito a dare la sterzata come spesso ha fatto quest'anno, cambiando modulo due volte e con tre cambi, facendo capire di non aver letto bene la partita dall'inizio. Questo 4-1 suona male, ma forse aiuta a crescere. Garcia pensa all'anno prossimo e a Catania abbiamo capito che un po' tutta la squadra è con lui, nel bene e nel male. Il problema è che adesso c'è la Juve, anche questa sarà una partita inutile. Ché non finisca nello stesso modo. Sarebbe troppo, e forse questa squadra stessa non lo merita.



«L’abitudine a competere aiuta a diventare migliori e contiamo di essere migliori l’anno prossimo», così parlava Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, prima della sfida col Catania. Forse, migliore delle avversarie, la squadra lo è stata per buona parte della stagione. Ora si è persa in un niente. Ma con l'idea di ricominciare. Non certo da Catania, però. «Abbiamo disputato un gran campionato, stavolta c'è stato un calo di tensione. A Catania abbiamo sbagliato tutto e tutti, i giocatori e l’allenatore. Complimenti agli avversari, hanno mostrato una differenza di motivazione. Non mi sono sbagliato di dire che il campionato era chiuso ma non pensavo di vedere questa squadra qui al Massimino. E’ vero che questa sconfitta non cancella nulla sulla grande stagione, rimangono due partite e mi aspetto una risposta domenica contro la prima della classe. Dobbiamo finire bene, non dobbiamo sbagliare», le parole di Rudi Garcia.
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