«È vero che ho vinto e mi aspetta un grosso lavoro. Ma per certi aspetti sono un po' deluso, per questa campagna elettorale: tante bugie, nefandezze, brutto così». È lo sfogo di Alfredo Gavazzi, alla conferenza stampa seguita alla sua elezione per il secondo mandato consecutivo alla presidenza della Federazione italiana rugby. Gavazzi ha vinto con il 54,92% su Innocenti, una percentuale troppo bassa per rendere entusiasta il presidente riconfermato. Il tutto, a seguito di una velenosa campagna elettorale. «Non mi riconosco più in questo rugby - specifica Gavazzi -, i valori del rugby sono il fair play e invece questa gente non sa nemmeno quanto male ha fatto al rugby italiano, facendolo scadere di immagine. Noi riempiamo lo stadio per i nostri valori, le mamme vengono a portare i bambini per i nostri valori. Qui c'è gente disposta a tutto pur di vincere, non mi riconosco più in questo sport.
Non sono entusiasta di come sono andate le cose - aggiunge Gavazzi - perché pensavo sinceramente a una percentuale per lo meno del 60%. Posso anche capire che il bilancio e le posizioni che ho dovuto prendere hanno inciso su questa situazione».
Ora però è tempo di pianificare il nuovo quadriennio olimpico. «La Fir non deve avere un atteggiamento contro, noi dobbiamo lavorare assieme, dobbiamo fare squadra e non penso che questo atteggiamento di contrasto continuo faccia bene al rugby. Devo andare avanti nella continuità ma sicuramente, a differenza dei primi 4 anni, per il bilancio 2017 dovrò ridimensionare, in modo tale da fare il prima possibile la ricomposizione del capitale», rileva il numero uno federale, riferendosi anche alla perdita di gestione di oltre un milione nell'approvazione dell'ultimo bilancio. «Nel 2016 avremo un bilancio positivo che andrà a ricostituire quasi tutto o in buona parte il capitale», conclude Gavazzi. Fiducioso anche sul futuro delle Zebre: «Sono ottimista che la loro situazione possa stabilizzarsi».
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