Guillermo Mariotto: «Picchiato dai bulli perché gay. A 13 anni mi ribellai. Mio fratello mi disse: "Sei la macchia del nostro cognome"»

Giovedì 16 Novembre 2023, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 14:59

Quando picchiò un bullo

A Caracas affrontò, su un campo da calcio, a scuola, il capo dei bulli. «Avevo 13 anni e quel giorno giocavo in difesa. Come sempre ero bersagliato da insulti irriferibili. All’ennesimo, esplosi. Raggiunsi a centrocampo il boss del gruppo con cui avevo già questionato, un malandrino, tale Muniz, e gli montai sulle spalle, strappandogli i capelli dalla testa. Fu spettacolare, una scena davanti a genitori e professori. Da allora divenni un intoccabile. Avevo vinto la mia guerra, quando Muniz mi vedeva cambiava strada».

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