Da Owens ad Ali, le icone che hanno fatto la storia

Da Owens ad Ali, le icone che hanno fatto la storia
di Carlo Santi
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Sabato 21 Novembre 2015, 14:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Novembre, 10:31
ROMA Ci sono campioni che hanno cambiato il loro mondo e hanno anticipato il futuro. Se dici rugby ti viene subito in mente Lomu, se nomini l'atletica il pensiero va a Jesse Owens e Usain Bolt, se parli di basket ecco Michael Jordan, Larry Bird e Magic Johnson. Icone speciali, nomi che fanno sognare come Cassius Clay, l'inimitabile Alfredo Di Stefano, Pelè o Maradona ma anche la bella Nadia Comaneci, la prima ginnasta ad aver ottenuto 10 - a 16 anni - alle Olimpiadi, e poi Olga Korbut. Sono campioni che ti fanno sognare, campioni indimenticabili con le loro imprese, i loro record, i loro lampi. Abbiamo detto di Jesse Owens, l'antilope d'ebano che ha vissuto il suo giorno dei giorni il 25 maggio del 1935 ad ann Arbor, quattro record del mondo nei suoi favolosi 45 minuti non dimenticando che il suo 8.13 nel lungo è rimasto al vertice fino al 1960. Un anno dopo, Jesse è stato il protagonista assoluto alle Olimpiadi di Berlino davanti a Hitler. Lo è stato contro ogni pregiudizio razziale, fraternizzando con il tedesco Luz Long. Quasi mezzo secolo dopo, a Los Angeles '84, Carl Lewis, un altro indimenticabile, ha colto anche lui quattro ori: il suo poker, però, è stato ben diverso.
Magia nel basket con il Dream Team di Barcellona, Giochi del '92, ma quel gruppo di straordinari campioni, da Larry Bird a Magic Johnson tornato in campo dopo l'annuncio della sieropositività, da Karl Malone a Michael Jordan, era famosissimo. Si è esaltato, in Spagna, e ha esaltato tutti cambiando anche lo scenario della Nba. Lo stesso aveva fatto, vent'anni prima, Mark Spitz in piscina prendendosi, da solo, sette medaglie d'oro. Un'impresa. Un'impresa bella, imponente, meravigliosa, di sicuro più affascinante di quella realizzata da Michael Phelps a Pechino 2008 quando lo ha superato (con un aiutino: ricordate la finale dei 50 farfalla contro il serbo Cavic?) prendendosi otto ori.
Indimenticabile Cassius Clay, oggi Muhammad Ali. Lui è il più grande e certo non solo sul ring dove ha strabiliato con match superbi, Frazier e Foreman i rivali. Un meraviglioso pezzo di storia non solo sportiva. Icone sono anche Tommie Smith e John Carlos, il black power di Città del Messico '68 come lo è Abeba Bikila, l'uomo che correva a piedi scalzi, il primo grande atleta africano ma un posto speciale nel cuore di chi ama lo sport spetta a Emil Zatopek, la locomotiva umana. Torniamo al pugilato. L'affetto è tutto per Cassius Clay ma come dimenticare Rocky Marciano, il più grande di tutti, l'unico massimo che si è ritirato imbattuto.