Doping, la Bardiani squalicata per un mese per i casi Pirazzi e Ruffoni

Doping, la Bardiani squalicata per un mese per i casi Pirazzi e Ruffoni
di Francesca Monzone
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Martedì 13 Giugno 2017, 19:52
Un mese di stop. Per il caso di doppio doping scoppiato alla vigilia del Giro 100, la Bardiani CFS è stata squalificata per trenta giorni. La sentenza con la sospensione da parte della Federazione internazionale (UCI) è arrivata nel primo pomeriggio e riguarda le due positività di Stefano Pirazzi e Nicola Ruffoni del 25 e 26 aprile al GH, ossia all’ormone della crescita. 

La sospensione comincerà domani, 14 giugno, e terminerà il 14 luglio costringendo il Green Team a rinunciare alle gare che aveva in programma, in particolare il Tour dell'Austria, ma riuscirà a partecipare al Trofeo Matteotti che si disputa il 16 luglio, due giorni dopo aver finito di scontare la squalifica. La notizia della positività di Pirazzi e Ruffoni era arrivata subito dopo la presentazione dei team la sera prima della partenza del Giro d'Italia. Per questo motivo era a rischio la partecipazione della squadra di Bruno e Roberto Reverberi alla corsa rosa. Poi il permesso di prendere il via da parte della Federazione internazionale in attesa degli esami sui campioni B che avrebbero confermato o meno la positività dei due corridori.

La squadra da subito ha preso le distanze dai due corridori allontanandoli inizialmente dalla squadra e licenziandoli appena è arrivata la notizia della positività sul secondo campione. La Bardiani CSF nel pomeriggio ha diramato un comunicato in cui spiega che non farà ricorso contro l'UCI, ma che considera troppo gravosa la sospensione di un mese. In base ai regolamenti internazionali, la squalifica di un mese è scattata per due casi di positività nella stessa squadra in un periodo inferiore ai 12 mesi.
 
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