«È indiscutibile il fatto -prosegue Giomi- che questi risultati ci debbano far riflettere perché sono un passo indietro clamoroso rispetto a quanto di buono si era visto fin qui in questa stagione.
Penso ad esempio all'atteggiamento della squadra all'Europeo per Nazioni di Cheboksary di metà giugno. Gli interrogativi ora sono molti, ma le risposte potranno essere diverse: non si può mettere tutto sullo stesso piano». «Le nostre migliori carte -conclude il presidente della Federatletica- qui erano rappresentate da maratoneti (quarto Pertile e ottavo Meucci, ndr), marciatrici (quinta Palmisano e out per squalifica Rigaudo e Giorgi a pochi chilometri dall'arrivo mentre erano tra le prime otto, ndr) e altisti (Tamberi in finale, Fassinotti fermato dall'infortunio in riscaldamento, ndr). Penso che anche le due staffette femminili si siano battute con determinazione, in particolare l'innesto di una 19enne come la Folorunso nella 4x400 privata all'ultimo della Grenot. E per Rio speriamo di poter schierare anche la 4x100 maschile».
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