Noah Lyles e Fred Kerley, campioni statunitensi dello sprint in pista (Coleman permettendo: sulla brevissima distanza dei 60 metri quest’ultimo è imbattibile giacché scatta come avesse le molle sotto i piedi, e forse le ha, e scappa pure quando arrivano i controlli a sorpresa dell’antidoping tanto da averne evitati tre ed aver scontato una squalifica per doping, visto che il nascondersi è equiparato alla confessione) sono velocissimi anche sulla tastiera. Del pc, ad altre tastiere non si sa.
Così Lyles si è tuffato poco fa in una polemica contro gli assi dell’Nba definiti “campioni del mondo” twittando “ma de che? Mica hanno vinto i mondiali come noi”, ed ha trovato larghi consensi.
Kerley si è subito messo alla tastiera: ma come? Noi il posto dobbiamo sudarcelo e invece Lyles… Ed ha dato ai responsabili della Federazione statunitense dei “burattini”. In più si è messo in contatto con l’altro velocista Usa, Trayvon Brommell, scrivendogli “inutile che andiamo al Camp, tanto i posti sono già assegnati”. Al vecchio “toglietegli il vino” sostituiranno un più digitale “toglietegli la tastiera”?