Taechaubol ha presentato un'offerta pari a 500 milioni di euro per il 51% del Milan. Dopo una notte di riflessione il presidente rossonero dovrebbe decidere se continuare la trattativa con il thailandese.
Ancora non è detto che l’ex Premier accetti di chiudere la propria avventura alla guida dei rossoneri, cominciata il 20 febbraio 1986 (28 i trofei vinti).
Gran parte di questi soldi servirebbero a coprire i debiti (ieri l’assemblea dei soci ha certificato una perdita di 91,28 milioni di euro, la più alta da quando l’ex Cavaliere ha assunto il comando); il resto per rinforzare la rosa.
L’incontro è iniziato alle 18. In questi mesi il thailandese ha saputo far pubblicità alla sua immagine, postando sul suo profilo di Instagram molte foto con potenti banchieri, come l’advisor Edmond de Rotschild, al quale si è appoggiato per portare avanti l’affare. Questo anche per convincere la Fininvest a vendere il Milan a lui e non alla cordata cinese rappresentata da Richard Lee, facoltoso uomo di Hong Kong. L’ultima foto di Mister Bee è quella dove si vede il cartello autostradale che indica 271 km per Milano.
Mister Bee è ottimista (lo è di carattere): il suo business plan prevede la doppia quotazione del club, prima ad Hong Kong e poi a Milano, per raccogliere altri capitali. Da segnalare che con Mister Bee c'erano l’Ads Securities dello sceicco Al Mahmoud e la China Citic Bank. Sono ore di attesa. Senza dimenticare che c’è l’offerta di Richard Lee dietro l’angolo.
Confalonieri conferma. «Quest chi l'è vera». Così, usando il dialetto milanese, il presidente di Madiaset, Fedele Confalonieri commenta la solidità dell'offerta di Bee Taechaubol e in generale di quelle asiatiche per l'acquisto del Milan. «Cina e Thailandia sono il futuro economico», aggiunge sorridendo Confalonieri a i giornalisti a margine dell'assemblea del gruppo che si è svolta a Cologno Monzese.