Conte: «Non credo la Juve migliorerà ancora,
Zidane mio successore? Auguri!»

Conte: «Non credo la Juve migliorerà ancora, Zidane mio successore? Auguri!»
di Luca Pasquaretta
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Domenica 11 Maggio 2014, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 22:07
Si sente pronto Antonio Conte. Vuole fare il manager. All’inglese. Alla Ferguson. Decidere tutto. Dal mercato alla comunicazione, ovviamente scegliendo lui gli uomini in prima persona. Vuole avere l’ultima parola.

Alla Juve o altrove, “se dovesse arrivare un’offerta allettante, valuterò”. Se non sono parole d’addio, poco ci manca. E’ andato oltre la stanchezza il tecnico salentino. Si rimangiato l’idea dell’anno sabbatico. “In questi giorni faremo chiarezza sulla mia posizione – ha continuato il tecnico – Non voglio stare fermo, ma se non ci fosse unità d’intenti con la società, decideremo di lasciarci con stima. Poi valuterei altre offerte, perché oltre 2/3 mesi la mia famiglia non mi sopporterebbe”. Non solo dall’estero.



E’ questa un po’ l’altra notizia. Potrebbe spuntare pure il Milan. La voce circola. Sarebbe clamorosa. “Veniamo da un ciclo di tre anni storico. Dobbiamo ringraziare la Roma, un avversario credibile, senza loro non saremmo arrivati a 99. Puntiamo a superare i 100. Onore ai giallorossi, non ci sono 14 punti di distanza. La querelle con Garcia? Fa parte del gioco. La comunicazione è importante, un’arma a doppio taglio. C’è una strategia chiara per destabilizzare l’avversario”. Allenatore, psicologo e comunicatore. Conte non molla nulla. Vuole controllare tutto. Il discorso si è spostato sulla Champions. “I cicli durano 3 anni. L’Europa è molto distante per capacità e bocche di fuoco e concorrenza. In futuro conquisterò la Champions da allenatore, ne sono sicuro, se mi chiedete se oggi la Juve può vincerla, dico di no. Non voglio fare la fine dell’allenatore nel pallone. A prescindere da come andrà sarò sempre amico di Andrea Agnelli e della sua famiglia”. E ancora: “Ho esternato i miei pensieri sotto tutti i punti di vista – ha rilanciato ancora - Ho già parlato con tutti, non sono impreparati, hanno avuto tutto il tempo per metabolizzare”. Marotta prima del fischio d’inizio lo aveva elogiato: “E’ il nostro leader, sono sicuro che sceglierà per il bene della Juve”. Tradotto: o lo accontentano rivoluzionando la squadra o lascerà. Non l’ha detto, ma l’ha fatto capire. Appunto. C’è il piano B, come è giusto che sia. Mancini resta in pole position, Spalletti e Mancini le alternative. Zidane la suggestione. “Zizou? Penso che questa sia una domanda più adatta al nostro direttore Marotta – ha concluso Conte - Per me è come un fratello, abbiamo vinto tantissimo insieme, è un ragazzo eccezionale, sotto tutti i punti di vista. Sono contento che stia facendo il collaboratore di Carlo e auguro a lui tutto il bene possibile". Alla Juve? Non è da escludere. A questo punto o la società fa due passi indietro o cambia. Andrea Agnelli è di fronte al bivio. O tutto o niente. Con Conte funziona così.
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