Jankto torna in Italia dopo il coming out, Abodi: «Non amo le ostentazioni, ma rispetto le scelte individuali»

Il centrocampista ceco sarà un nuovo giocatore del Cagliari

Jankto torna in Italia, Abodi: «Non amo le ostentazioni, ma rispetto le scelte individuali»
di Giuseppe Mustica
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Lunedì 10 Luglio 2023, 14:07 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 13:54

A certi livelli è stato il primo a dichiararsi omosessuale. Un bel coraggio quello di Jankto, centrocampista ceco che è tornato in Italia, al Cagliari, dove ritroverà Claudio Ranieri come allenatore che lo ha avuto con lui alla Sampdoria un poco di stagioni fa. La sua carriera in Italia è iniziata all'Udinese, poi un passaggio all'Ascoli prima dell'approdo in Liguria. Il 13 febbraio scorso, con un video apparso sui suoi profili social aveva dichiarato: «Sono omosessuale e non voglio più nascondermi» ricevendo l'immediato appoggio da parte di tutti. Il centrocampista, che ha anche un figlio, da quel momento in poi si è tolto un peso. E adesso è pronto a tornare in Italia.

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I precedenti

Come detto Jankto è il primo che ad alti livelli ha deciso di fare questo passaggio così importante, che al di fuori del calcio è normalità, ma anche ancora, è evidente, trova delle reticenze. Prima di lui nel 1990 lo avea fatto Justin Fushanu, poi Jake Daniels nel 2022 dopo il suo debutto con la maglia del Blackpool e infine il terzino dell'Adelaide United John Cavallo.

Il 32enne della Repubblica Ceca sarà il primo omosessuale della nostra Serie A. Almeno "ufficialmente", ovviamente.

Le parole di Abodi

Il ministro dello Sport e dei giovani Andrea Abodi questa mattina è intervenuto sul tema parlando a Radio24 durante la trasmissione 24Mattino, espimendo un concetto che sul web adesso è in trend topic: «La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta». «Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni - ha spiegato il ministro - ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui».

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