A Jerez l'invincibile Marquez vuole il poker.
Da Valentino a Lorenzo: non basta inseguire

A Jerez l'invincibile Marquez vuole il poker. Da Valentino a Lorenzo: non basta inseguire
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Giovedì 1 Maggio 2014, 21:24 - Ultimo aggiornamento: 22:42
L'Andalusia spagnola non assomiglia neanche in un cespuglio al Qatar, al Texas o l'Argentina, ma mentre Marquez punta dritto al circuito di Jerez, tutto il resto del Circus del MotoGp sa bene che il Cabronicito, in sostanza, se ne infischia. Marc ha vinto i primi tre gran premi della stagione 2014, la probabilità che intaschi il poker con la gara di domenica è altissima e, in effetti, il trio di inseguitori rimasti discute più di lui che della possibilità realistica o soltanto vaga di acciuffarlo. «Jerez è una delle piste più particolari ed importanti della stagione, è fantastica e ci saranno un sacco di fan, così l'obiettivo è quello di migliorare e tornare sul podio», a questo pensa Valentino Rossi, che dopo un inizio confortante in Qatar, secondo, ha deluso ad Austin con un ottavo posto e ha poi sfiorato il podio in Argentina chiudendo in quarta piazza. «Dobbiamo lavorare molto, la moto è buona, ma abbiamo alcuni punti deboli, dobbiamo progredire ancora molto per lottare con le Honda».



Quella numero 93 di Marquez, per inciso, che da campione del mondo in carica toccherà qui la centesima presenza in un gran premio, con 35 vittorie. Valentino ci riuscì 47 volte, ma quel momento è passato. Come sembra un fatto remoto il successo di Dani Pedrosa dodici mesi fa su questo circuito, con una cavalcata solitaria che lasciò indietro a battagliare a colpi di carena l'allora debuttante Marc con Jorge Lorenzo. Oggi quasi in cerca di conferme: «Non vedo l'ora di correre in casa, davanti ai miei tifosi, e nonostante Jerez sia una pista amica per Yamaha, è anche un posto speciale per la concorrenza». Poi l'iniezione di fiducia, autoreferenziale. «Dobbiamo essere pazienti e aspettare il nostro momento che sono sicuro arriverà. In ogni caso, il terzo posto conquistato in Argentina ha fatto crescere in me la voglia di essere più forte».



Che poi è il problema di tutti, giusto per togliersi da imbarazzi simili al sorpasso di Pedrosa ai danni di Lorenzo, lo scorso week end in Argentina, che è valso al pilota Honda il secondo posto finale per un esclusivo fatto di velocità massima in rettilineo e migliore sfruttamento degli pneumatici. Una incognita che il Team Repsol non sembra minimamente patire e che, invece, tra le curve di Jerez potrebbe rivelarsi una cabala oscura per le Ducati di Dovizioso e Iannone, sempre in calo di prestazioni sul finire delle gare. E della pazienza.
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