Terni. Aorta dilatata: al Santa Maria per la terza volta
salvato un pensionato dagli specialisti
della chirurgia vascolare

Terni. Aorta dilatata: al Santa Maria per la terza volta salvato un pensionato dagli specialisti della chirurgia vascolare
di Umberto Giangiuli
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Sabato 23 Marzo 2024, 08:10

Un pensionato di 72 anni deve molto all’ospedale di Terni che per ben tre volte gli ha salvato la vita. L’ultimo intervento chirurgico decisivo  appena qualche giorno fa quando il paziente  è stato sottoposto a intervento endovascolare sull’arco aortico di altissima specialità per una dilatazione a elevato rischio di mortalità. Gli è andata bene  e in assenza di complicanze è stato dimesso 5 giorni dopo l’intervento in buone condizioni generali e in totale autonomia: gli esami diagnostici post-procedurali hanno confermato il successo del trattamento. L’uomo già nel 2021 era stato sottoposto a un intervento in urgenza, sempre dal gruppo multidisciplinare della Chirurgia Vascolare e Toracica di Terni per rottura di un aneurisma dell’aorta toracica discendente; nel 2023 si è reso necessario un nuovo intervento in urgenza, eseguito dal gruppo della Cardiochirurgia diretto dal dottor Valentino Borghetti.  In considerazione dei multipli interventi specialistici, l’unica opzione di trattamento per l’ultimo guaio, l’aneurisma dell’arco,  era quella dell’intervento  mininvasivo di estrema complessità di risoluzione per la tipologia di malattia e per il duplice intervento già eseguito. L’intervento di eccellenza presso l’ospedale Santa Maria di Terni grazie ai professionisti del Dipartimento Cardio- Toraco-Vascolare
 che rappresenta un modello integrato di multidisciplinarietà nella gestione delle patologie complesse definito “Hybrid-thinking”. Attraverso l’accurata analisi diagnostica e la successiva pianificazione, è stato possibile usare una endoprotesi  particolare costruita su misura per l’arco aortico del paziente.

Questa tipologia di protesi viene concessa in uso solo a pochi centri (attualmente solo 22 sono autorizzati in Italia) previa formazione specifica e accreditamento. L’intervento è stato eseguito dall'equipe coordinata dal dottor Raimondo Micheli, composta dal dottor Paolo Bonanno e della dottoressa Maria Concetta Gugliotta, con la collaborazione dei radiologi interventisti, il dottor Massimiliano Allegritti e la dottoressa Benedetta Enrico, con l’assistenza anestesiologica della dottoressa Roberta Lucaroni, afferente alla Cardioanestesia, con la collaborazione in sala del personale tecnico–infermieristico: Federico Caripoti, Manuela Missinato, Fiorella Perez, Paolo Scaramuccia, Natale Marzocco. Il paziente è stato gestito nel post-operatorio in terapia intensiva cardiochirurgica, diretta dal dottor Fabrizio Armando Ferilli e, dopo stabilizzazione delle criticità, nel reparto di chirurgia vascolare.  Ancora una volta  è stato di fondamentale importanza la gestione del percorso diagnostico-terapeutico affidato  ad una squadra di professionisti composta da cardiochirurghi, chirurghi vascolari, cardio-anestesisti, cardiologi, radiologi interventisti, che si confrontano in tutte le fasi del percorso. Significativo in questo senso anche il luogo in cui è stato eseguito questo complesso intervento: la sala ibrida, fiore all’occhiello della tecnologia chirurgica internazionale di cui l’azienda ospedaliera di Terni è dotata dal 2017.

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